La complessità e l’urgenza delle decisioni che dobbiamo quotidianamente prendere sono tali da rendere spesso obsoleti i vecchi modi di fare politica che solo in poche occasioni sono riusciti realmente a coinvolgere le persone, che spesso si rifugiano in atteggiamenti generalizzati di critica a priori, di qualunquismo e di sfiducia in tutti e tutto. E’ qui che dobbiamo fare un salto in avanti e coltivare quella democrazia che ci consenta di fare scelte in modo condiviso, nel rispetto della diversità delle opinioni, ma operando nell’interesse collettivo e non dei singoli: questo sia ai livelli più bassi, per esempio nell’affrontare la nostra proposta di fusione dei comuni della Valsamoggia, e via via ai livelli più alti nella ricostruzione del futuro collettivo dopo la crisi. In questa fase è necessario rigettare ogni pulsione populista, che per sua natura deve sempre generare nuovi nemici, reali o immaginari, a cui addebitare la responsabilità del “disordine” e che allontana qualsiasi tipo di mediazione. Le scelte che si devono fare oggi, probabilmente le più impegnative dalla fine della seconda guerra mondiale, determinano non solo il presente ma sono le basi del nostro futuro per questo è necessaria la lungimiranza e la volontà di creare un nuovo tipo di rapporto tra chi le opera ed i cittadini. E’ difficile, ma credo sia l’unica strada da percorrere.
(editoriale periodico comunale “Monteveglio” n°1/2012)