L’assemblea legislativa di martedi scorso ha deliberato in merito al progetto di fusione dei comuni della nostra vallata, facendo nascere il nuovo Comune della Valsamoggia, che apre numerose possibilità di sviluppo del nostro territorio e diventa nuovo punto di riferimento per l’intera area bolognese e per la futura città metropolitana.
I nostri cinque municipi escono più forti da questo processo sia perché avranno più risorse per far emergere le loro peculiarità e per rispondere su tutti i territori ai bisogni dei cittadini con la stessa qualità, sia perché ora diventeranno protagoniste della progettazione di un nuovo futuro collettivo, di un gioco di squadra che non cancella storie e identità ma le valorizza.
La fusione della Valsamoggia dimostra inoltre che le riforme istituzionali che modernizzano il nostro stato sono davvero possibili e che chi dice il contrario lo fa o per qualche interesse di parte o semplicemente perchè gli manca la volontà reale di utilizzare gli strumenti che esistono, perchè è molto più facile continuare a lamentarsi dicendo “tanto in Italia le cose non funzionano” piuttosto che impegnarsi per provare a cambiarle. Non è un caso che numerose richieste di unificazione siano arrivate alla regione nei giorni scorsi e che in tanti comuni siano stati avviati discussioni e studi di fattibilità, da parte tra l’altro, di gruppi totalmente eterogenei che vanno da liste composte da partiti di destra, di sinistra o liste civiche locali.
Quello che spesso manca in Italia infatti è il coraggio di aprire nuove strade, di scommettere su idee innovative, di smuovere quello che spesso appare come un arcaico teatrino del potere, fatto di veti al cambiamento e ricerca di visibilità a tutti i costi, anche raccontando frottole o come usa adesso lanciando proposte shock o meglio scioc..che.
Chi in Valsamoggia ha sostenuto questo progetto sente tutto il peso della responsabilità di dimostrarne la validità ed il grande potenziale, sia verso chi finora non è stato favorevole, sia verso la maggioranza dei cittadini che hanno scelto di scommettere sul futuro e non avere paura del cambiamento. Ma che cos’è impegnarsi in politica se non prendersi la responsabilità di provare a cambiare la realtà, un pezzetto alla volta, per renderla migliore?
Ora andiamo avanti, scriviamo insieme lo Statuto del nuovo comune per mantenere servizi di qualità vicino alla gente, investire sul territorio e progettare nuove forme di partecipazione dei cittadini nelle istituzioni locali. C’è bisogno del contributo di tutti. Buon lavoro a tutti noi.