Monteveglio ha ospitato l’ex deportato Armando Gasiani, 86 anni, nella sala sognoveglio per raccontare la sua esperienza ai ragazzi della scuola primaria. Sotto il video della sua testimonianza.
A diciassette anni Armando Gasiani, contadino e partigiano bolognese, viene deportato a Mauthausen, il terribile campo di sterminio austriaco. Con lui il fratello Serafino, più grande di pochi anni. Dopo la drammatica vicenda nel campo, Armando riesce a ritornare ma Serafino muore in prigionia. Una storia d’amore e di politica, una visione sull’Italia contadina e operaia e sulla conquista della democrazia. Armando Gasiani torna in un Paese intento a dimenticare e a superare le colpe per poter stare al tavolo dei vincitori della seconda guerra mondiale e per questo, non ascoltato da nessuno, resta in silenzio per cinquant’anni. La notte di natale del 1997, grazie all’amore e al coraggio della moglie Maria, Armando assiste al film “La vita è bella” con Roberto Benigni e in un fiume di lacrime inizia a raccontare a molti giovani la sua storia. Così la vicenda personale diventa memoria di tutti, come in una Resistenza posticipata. (dal Libro “Nessuno mai ci chiese. La vita del partigiano Armando Gasiani deportato a Mauthausen”. Ed.Nuova Dimensione).
E’ stato recentemente prodotto un docufilm sulla sua vita dal titolo “Mauthausen 115523, la memoria necessaria” realizzato per il Comune del Castello di Serravalle da Gabriele Veggetti e Antonio Saracino.
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