Credo che consegnare le Costituzioni ai neo 18enni sia un bel modo per passare la Festa della Repubblica perchè per loro è un anno importante, un anno di crescita. Un confine oltre il quale acquisiscono nuovi diritti ma anche nuovi doveri che, in parte, derivano proprio dal testo della Costituzione. Nel leggerla troveranno enunciate le libertà (di espressione e di religione) e il diritto di uguaglianza di tutti, uomini e donne, giovani e menogiovani, a qualunque razza appartengano. Troveranno anche il diritto di voto ma è importante che comprendano fin da subito che questo è sì un diritto, ma è al contempo un dovere civico e come tale va esercitato. Perché come ha detto proprio stamattina nel corso della cerimonia il professor Corrado Caruso, docente di Diritto Costituzionale all’Università di Bologna, “solo con la partecipazione la Costituzione può essere inverata”. E confrontarsi e ascoltare chi non la pensa come noi senza chiusure e rotture, fa parte del gioco democratico. Un “gioco”, che in realtà gioco non è perché rappresentare i cittadini è una grande responsabilità che non va mai sottovalutata, a cui auguro ai neo maggiorenni di poter un giorno partecipare.