Si chiude il percorso che ha portato alla modifica del regolamento comunale che disciplina l’assegnazione delle aree e degli spazi pubblici, approvata ieri sera in Consiglio comunale.
A fronte del riemergere di comportamenti antidemocratici di ispirazione all’ideologia fascista, di discriminazione razziale, etnica, religiosa e sessuale, l’amministrazione di Valsamoggia ha ritenuto necessario dover riaffermare socialmente e culturalmente i valori costituzionali che discendono della resistenza, dell’antifascismo e della memoria, per mettere un concreto argine istituzionale ad una deriva che non può essere ignorata.
Questo avviene dopo l’approvazione nella giunta comunale del 5 dicembre della delibera di sottoscrizione dell’accordo sindacale (siglato ieri mattina), che coinvolge le amministrazioni di tutto il distretto da Sasso Marconi a Casalecchio passando da Monte San Pietro fino a Zola Predosa e Valsamoggia, con l’appoggio di ANPI.
LE NOVITÀ APPROVATE:
In sostanza, le nuove norme prevedono che “non potranno in alcun caso essere rilasciate concessioni di occupazione spazi e aree pubbliche, per conferenze incontri e simili, a singoli, ad organizzazioni ed associazioni o partiti che direttamente si richiamano all’ideologia, ai linguaggi e rituali fascisti, alla sua simbologia e alla discriminazione razziale, etnica, religiosa e sessuale, o per ragioni di lingua, di opinioni politiche, o per condizioni personali o sociali, verificati a livello statutario”.
Chi fa richiesta di spazio pubblico dovrà inoltre dichiarare di rispettare i Principi Costituzionali ed essere a conoscenza della norma Costituzionale che vieta “la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista”. A queste nuove disposizioni dovranno adeguarsi anche gli assegnatari delle strutture pubbliche comunali e le associazioni presenti sul territorio.
I SEGNALI A VALSAMOGGIA:
Il primo campanello di allarme lo abbiamo avuto alla fine dello scorso anno, quando è arrivata la segnalazione della vendita di oggetti che si richiamavano all’ideologia fascista e nazista ai tradizionali mercatini dell’usato organizzati come da tradizione sul nostro territorio. La reazione dell’Amministrazione è stata immediata con una delibera (7 febbraio 2017) che impone l’allontanamento immediato dei banchetti dai contesti patrocinati dall’Amministrazione.
Prima non era mai successo, ma da allora – in tutti gli ambiti sociali e su tutto il territorio nazionale – è stata una escalation a dir poco inquietante. A Valsamoggia l’episodio più recente risale allo scorso novembre quando l’Amministrazione ha ricevuto la richiesta di occupazione di suolo pubblico da parte di un cittadino che successivamente lo ha formalizzato per conto di una delle formazioni politiche più vicine alle ideologie sopra richiamate. A seguito della delibera di indirizzo, l’ufficio competente ha negato loro il permesso di occupare il suolo pubblico ma il richiedente ha contestato questa misura. Colgo quindi l’occasione per precisare che non esistono autorizzazioni rilasciate e poi negate ma un diniego che, a regolamento allora vigente, è stato contestato.
UNA RIFLESSIONE:
Aggiungo una riflessione: quello approvato in Consiglio è solo un argine istituzionale. Non basterà ad arrestare il fenomeno a cui stiamo assistendo che vede persone che con grande disinvoltura si richiamano a concetti e comportamenti di inaccettabile violenza e prevaricazione. È vero che in Italia esiste la libertà di espressione ma ci sono dei limiti e questi limiti sono indicati nella Costituzione. Nessuno si deve quindi sentire in diritto di fare e dire quello che vuole senza il rispetto di questi limiti. Violenza e prevaricazione le abbiamo già vissute ed è assolutamente necessario recuperare quegli anticorpi. Abbiamo cicatrici che devono aiutare la società a recuperare la memoria. E non è una questione di partiti politici. Serve unità. E l’impegno di tutti a fermare ogni forma di fascismo in ogni contesto.
ANPI:
Questo un’estratto del commento nella seduta del consiglio comunale di Doriano Depietri segretario della sezione Anpi di Bazzano: “Vi ringrazio perché qualche paletto andava messo. La nostra Costituzione non ha paletti ma muri giganteschi che però sembrano invisibili. Era necessario quindi un segnale forte della comunità: un impegno delle Istituzioni a vigilare e ad applicare la nostra Costituzione, e un impegno della comunità che deve tornare a fare un lavoro di testimonianza. Dobbiamo far crescere nei giovani il seme dell’antifascismo: è lì che possiamo far diventare reale quel muro gigantesco che la Costituzione è. Dobbiamo tornare ad essere partigiani: i partigiani della cultura. Partendo dalle scuole e salendo man mano con il grado di istruzione. Oggi non combattiamo più solo il fascismo ma i “nuovi fascismi” ed è verso tutte le forme in cui questi si manifestano, che dobbiamo essere intolleranti”.