A Valsamoggia nascono i Gruppi di vicinato: cittadini attivi per la sicurezza di tutti

Nascono anche a Valsamoggia i Gruppi di Vicinato per il presidio del territorio a contrasto dei fenomeni di microcriminalità, truffe e furti nelle case. Primo atto di questa modalità di monitoraggio civile che sempre di più si sta diffondendo nelle città, è stato il corso di formazione che la Polizia Municipale ha recentemente fatto ai volontari (ce n’è già almeno uno per ogni municipalità di Valsamoggia) che hanno dato la loro disponibilità a fare da punto di riferimento territoriale per le informazioni utili da fornire alle forze dell’ordine.

La formazione dei referenti segue i sei incontri che si sono svolti sul territorio nelle ultime settimane del 2017 – alla presenza della Comandante della Polizia Municipale Monica Righi e del Vice Comandante Marco Michelini, del referente per la Regione Emilia Romagna Gianluca Albertazzi e dei rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri delle locali stazioni – che avevano l’obiettivo di promuovere buone pratiche finalizzate ad aumentare le difese della comunità rispetto agli atti di reati predatori (i più tipici sono i furti in aziende e abitazioni) e le truffe. Nel corso degli incontri era stato spiegato cosa si può fare per dare un contributo attivo anche tramite la costituzione proprio deiGruppi di Controllo di Vicinato che si stanno costituendo sul territorio.

Questi gruppi hanno un obiettivo preciso: rendere più sicuro il territorio. Un progetto che vede una collaborazione tra forze di polizia, polizia municipale e cittadini, ognuno con i propri compiti: le forze dell’ordinepartecipano agli incontri sul territorio con i gruppi di cittadini, danno informazioni e intervengono sulle segnalazioni. I cittadini osservano il territorio vicino a loro, ascoltano i rumori e fanno segnalazioni qualificate alla polizia municipale e alle forze di polizia. Tra le segnalazioni possono esserci ad esempio auto che rallentano, persone che fotografano le abitazioni, sconosciuti che suonano ala porta cercando di farsi aprire con una scusa. Ringrazio sin d’ora tutti i cittadini che daranno un contributo.

Realizzati conformemente alle direttive della Regione Emilia Romagna, i Gruppi di Vicinato sono già presenti in altre località della regione e consistono nelcostruire una rete di contatti qualificati che svolga sul territorio una funzione sociale di ascolto e monitoraggio e che sia, laddove necessario, in contatto con le forze dell’ordine. Un percorso che può consentire di mantenere un controllo del territorio anche quando non sono presenti pattuglie o operatori e di “vedere” anche ciò che in divisa non è sempre possibile cogliere. I cittadini, in questo modo, oltre che fruitori, diventano anche soggetti attivi della sicurezza e della convivenza civile, fornitori indiretti di un servizio, quindi potenzialmente più attenti.

Chi è interessato può scrivere direttamente alla Polizia Municipale (poliziamunicipale@comune.valsamoggia.bo.it) o chiamare in Comando (800 261616 o 051 833537). Sulla mia pagina Facebook è possibile guardare un estratto video di una delle serate in cui viene spiegato nel dettaglio il progetto.

 

CONTROLLO DI VICINATO: COS’È

 

Controllo di vicinato o controllo di comunità. Non importa come lo si chiami ma l’obiettivo è uno solo: rendere più sicuro il territorio. Un progetto che vede una collaborazione tra forze di polizia, polizia municipale e cittadini, ognuno con i propri compiti: le forze dell’ordine partecipano agli incontri sul territorio con i gruppi di cittadini, danno informazioni e intervengono sulle segnalazioni. I cittadini osservano il territorio vicino a loro, ascoltano i rumori e fanno segnalazioni qualificate alla polizia municipale e alle forze di polizia. Tra le segnalazioni possono esserci ad esempio auto che rallentano, persone che fotografano le abitazioni, sconosciuti che suonano ala porta cercando di farsi aprire con una scusa).
Esperienze già attive da tempo dicono che in alcune zone in cui è stato attivato il controllo di vicinato, i furti si sono completamente azzerati.

La conseguenza imprevista – ma positiva – è che da questa collaborazione può nascere poi anche un sentimento di appartenenza che fa riscoprire l’importanza di poter contare, in caso di bisogno, sul vicino di casa con il quale magari fino a qualche tempo prima non ci scambiava nemmeno il “buongiorno” al mattino.

Possono fare parte di questi gruppi tutti i cittadini: chiunque può partecipare a questa attività.

Per approfondire: la sezione dedicata sul sito della Regione Emilia-Romagna

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