Lo scorso aprile a Valsamoggia è iniziata la sperimentazione dei Gruppi di Vicinato per il presidio del territorio a contrasto dei fenomeni di microcriminalità, truffe e reati di tipo predatorio. Ora, a distanza di 6 mesi, i cittadini che hanno costituito i Gruppi di Controllo di Vicinato, e che hanno frequentato gli incontri con la Polizia Municipale, acquisicono l’ufficialità del loro operato con l’apposizione di cartelli nelle zone in cui sono attivi.
Questi gruppi sono nati con l’obiettivo di rendere più sicuro il territorio e dare strumenti alla comunità per prevenire truffe e reati di tipo predatorio al fianco delle forze dell’ordine. I cittadini osservano il vicinato, ascoltano i rumori e fanno segnalazioni qualificate alla polizia municipale e alle forze di polizia che intervengono sulle segnalazioni. Tra le segnalazioni possono esserci per esempio auto che rallentano, persone che fotografano le abitazioni, sconosciuti che suonano ala porta cercando di farsi aprire con una scusa.
In occasione della consegna dei cartelli, la Monica Righi, Comandante della Polizia Municipale di Valsamoggia ha dichiarato che “ad oggi i Gruppi di Vicinato sono presenti in tutte le Municipalità di Valsamoggia con almeno un gruppo attivo su ognuna, alcune municipalità ne hanno anche più di uno. Nel periodo di sperimentazione le segnalazioni che arrivavano diventavano via via sempre più qualificate e abbiamo capito che potevamo passare alla messa a regime di queste realtà. La collaborazione con noi è costante e continueremo su questa strada”.
Ricordo infine che possono fare parte di questi gruppi tutti i cittadini. Chi è interessato può scrivere direttamente alla Polizia Municipale (poliziamunicipale@comune.valsamoggia.bo.it) o chiamare in Comando (800 261616 o 051 833537).
Cosa sono i Gruppi di Vicinato
Realizzati conformemente alle direttive della Regione Emilia Romagna, i Gruppi di Vicinato sono già presenti in altre località della regione e consistono nel costruire una rete di contatti qualificati che svolga sul territorio una funzione sociale di ascolto e monitoraggio e che sia, laddove necessario, in contatto con le forze dell’ordine. Un percorso che può consentire di mantenere un controllo del territorio anche quando non sono presenti pattuglie o operatori e di “vedere” anche ciò che in divisa non è sempre possibile cogliere. I cittadini, in questo modo, oltre che fruitori, diventano anche soggetti attivi della sicurezza e della convivenza civile, fornitori indiretti di un servizio, quindi potenzialmente più attenti. Esperienze già attive da tempo dicono che in alcune zone in cui è stato attivato il controllo di vicinato, i reati sono fortemente diminuiti. La conseguenza imprevista, ma positiva, è che da questa collaborazione può nascere poi anche un sentimento di appartenenza che fa riscoprire l’importanza di poter contare, in caso di bisogno, sul vicino di casa.