Il Festival della Cultura tecnica è l’evento che da ormai diversi anni propone a studentesse e studenti, famiglie, cittadine e cittadini, imprese e rappresentanti istituzionali iniziative per promuovere e diffondere valori e opportunità legati alla cultura tecnico-scientifica.
L’edizione di quest’anno, l’ottava edizione metropolitana e la quarta a livello regionale, si compone di 500 eventi che si svolgeranno da oggi fino al 16 dicembre e promuovono la tecnica, la tecnologia e la scienza come competenze di cittadinanza, con un’attenzione particolare alle giovani generazioni. Sul territorio metropolitano sono circa 230 gli appuntamenti in programma e 170 i partner coinvolti.
L’edizione 2021 si presenta con un calendario di iniziative focalizzate sull’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, in linea con il percorso intrapreso nella passata edizione e con un approfondimento dedicato in particolare all’obiettivo 4 “Istruzione di Qualità”, equa e inclusiva.
Dopo l’anno di pandemia, i seminari, laboratori, convegni ed eventi in programma tornano a essere in buona misura in presenza, sebbene in molti casi venga data l’opzione di partecipare agli incontri anche da remoto e in alcune circostanze si prosegua con la formula esclusivamente a distanza. Le iniziative online e i format ibridi di nuova concezione mantengono ampio il raggio di azione del Festival, che si rivolge in questo modo a un pubblico sempre più di livello nazionale.
“Negli anni il Festival è molto cresciuto e oggi è un punto di riferimento importante per tanti giovani che iniziano a pensare al loro futuro. Partito con un focus importante sulla tecnica, oggi abbraccia tanti altri ambiti compresi importanti temi di attualità come il cambiamento climatico e tanti altri. Non mancheranno poi riflessioni sulla DAD, la didattica a distanza che oggi per fortuna è alle spalle ma che ci ha consentito di aprire a opportunità impensabili qualche anno fa, e il cyberbullismo un fenomeno che va conosciuto e contrastato con la collaborazione di tutti”.
Dopo il taglio del nastro – a cui ho partecipato come consigliere metropolitano insieme a Morena Diazzi (Direzione generale Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa Regione Emilia-Romagna), Chiara Brescianini (Ufficio scolastico regionale Emilia-Romagna) e Anna Bombonato (Ministero della Transizione ecologica) – l’appuntamento con la tradizionale Fiera delle Idee… online: studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado, degli enti del sistema IeFP (Istruzione e Formazione professionale) e delle fondazioni ITS (Istruzione Tecnica Superiore) che presentano live le rispettive Pillole di Cultura tecnica: più di 100 tra dimostrazioni, esperimenti, simulazioni in peer education per far sapere quanto di bello e stimolante hanno da offrire le discipline STEAM. In diretta streaming circa 2.000 alunne e alunni distribuiti su circa 100 classi. Al termine dell’iniziativa molte presentazioni saranno caricate sul canale YouTube della rassegna per una divulgazione sempre più ampia e plurale, in grado di rendere questa esperienza ancora più utile per l’orientamento e la didattica, offrendo pari opportunità di fruizione anche alle scuole collocate in territori decentrati.
Dal 25 ottobre al 16 dicembre, tornano anche i Technoragazze Days, la campagna di laboratori rivolti alle giovani dagli 11 ai 19 anni, volti a far conoscere e sperimentare alle ragazze i vari settori della tecnica e della scienza. ITechnoragazze Days – quest’anno i laboratori sono circa 50 –rappresentano una tra le tante iniziative del Festival contro i gap di genere e tutti gli stereotipi e gli altri fattori sociali e culturali che ostacolano le ragazze nella scelta di percorsi scolastici, formativi e professionali dell’area STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts and Mathematics).
Tutte le novità e gli aggiornamenti sul Festival e sul programma delle iniziative sono disponibili su festivalculturatecnica.it e su er.festivalculturatecnica.it oltre che sui canali social della manifestazione:
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Il Festival della Cultura tecnica, promosso dalla Città metropolitana di Bologna e parte integrante del Piano Strategico Metropolitano di Bologna, è realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, che co-finanzia il progetto tramite il Fondo Sociale Europeo P.O. 2014-2020, con il Comune di Bologna e con altri numerosi partner pubblici e privati.