Scuola, conoscenza e civiltà

Il mio editoriale per il periodico comunale che potete trovare in distribuzione da qualche giorno o sfogliare online a questo link: www.calameo.com/books/006169960c9e377264c04

SCUOLA, CONOSCENZA E CIVILTÀ
Da pochi giorni è iniziato il nuovo anno scolastico, periodo che coinvolge la vita quotidiana di studentesse, studenti e tanti cittadini di una comunità: famiglie, docenti e chi svolge le attività di supporto al complesso sistema.È anche una delle fasi più lunghe della vita. Può superare i vent’anni, dal nido all’università. E si tratta di una delle poche esperienze di vita che, tranne rari casi, tutti fanno nella delicata fase che concorre alla formazione della propria personalità, delle ambizioni, delle proprie convinzioni e conoscenze, della capacità di interpretare quello che sarà il presente e il futuro.La scuola sembrerebbe quindi il primo aspetto di cui occuparsi, e di gran lunga, rispetto alle vicende di cui parliamo ogni giorno. Perchè è in questo specifico tempo che potremmo (o dovremmo) “imparare ad imparare” per affrontare le sfide della vita, capendo come evitare scelte che creano problemi, anticipandone gli effetti.Eppure, nel dibattito pubblico quasi mai si parte da qui, se non per dibattiti spesso superficiali in cui ad esempio si parla edilizia, ma senza costruire una reale programmazione pluriennale, o in cui si insegue la polemica del giorno senza parlare di modificare un calendario didattico non più adeguato alle esigenze attuali, che richiederebbero più tempo per integrare nuove attività e dare più opportunità.Le proposte ci sono, va accettata la sfida del cambiamento. Per evitare di relegare in secondo piano quel concetto di civiltà che esibiamo solo quando fa comodo, dimenticando il suo significato più profondo: il livello di cultura (nella sua accezione più ampia) e di conoscenza raggiunti non da un singolo, ma dall’intera umanità.

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