Il messaggio di oggi, 25 aprile 2020, 75esimo anniversario della Liberazione. Nelle foto la deposizione delle corone ai cippi di Savigno, Monteveglio, Castello di Serravalle, Bazzano, Calcara e Crespellano.
“Sono più di 10 anni che ho l’onore di aprire le celebrazioni dell’anniversario della liberazione dal regime nazifascista e ho sempre iniziato ringraziando i tanti partecipanti, che con la loro presenza nelle nostre Piazze sono testimoni e portatori del ricordo di quello che è stato il periodo più buio della nostra storia recente.
Non potrà essere cosi quest’anno.
Se qualcuno me lo chiedesse risponderei che non mi sarei mai immaginato un 25 aprile cosi. Le generazioni figlie di quella Costituzione Italiana nata dal sacrificio di tanti nostri concittadini avevano proprio il compito di non far dimenticare quella data simbolo, quella da cui deriva la possibilità di vivere una vita libera.
Per questo vi dico che oggi le piazze sono ancora piene. Se non di persone, di tanti cuori che non dimenticano. E che, nell’esempio di tanti che hanno combattuto quei regimi, sapranno rialzarsi anche da questo difficile momento. Tutti insieme. Come comunità. Più forti di prima.
Perché è con questa speranza che tanti giovani sono andati incontro al loro destino. A poco più di vent’anni (alle volte anche meno) decisero di stare dalla parte giusta, consapevoli che probabilmente il risultato del loro impegno loro non l’avrebbero mai visto, ma l’avrebbero visto i loro figli, i loro nipoti.
In questo senso dobbiamo interpretare la sfida del presente, lasciando da parte egoismi e individualismi, vera piaga del nostro tempo. Lo vediamo tutti i giorni: la ricerca di qualcuno da odiare, nemici contro cui scaricare rabbia e frustrazione. Esattamente come in quel periodo, in cui la ricerca di facili scorciatoie per i risolvere i problemi, produsse l’orrore e la morte di tante persone.
Non si può pensare ancora che ci si possa salvare da soli. Erigere muri, girarsi dall’altra parte per non vedere i problemi, usare la paura come strumento di propaganda gli uni contro gli altri, non è la soluzione.
Non è mai la soluzione.
Eppure questo pensiero continua a crescere come brace sotto la cenere, alimentato da un vento d’odio che spira sempre più forte. Fermiamoci. Non facciamoci manipolare da gruppi senza scrupoli, che ci raccontano storie che non esistono. Che vogliono riscrivere fatti. Che vogliono ancora farci credere ad esempio che c’è stato del buono in quel periodo.
Che strumentalizzano l’emergenza sanitaria in atto per fare quello che fanno da sempre e cioè cercare di cancellare la Memoria e appiattire tutti i contorni, affinché chi è già spaesato dai cambiamenti che stiamo attraversando, perda definitivamente ogni orientamento e sia pronto a seguire di nuovo i venditori di paura.
Sgombriamo il campo da qualsiasi ambiguità. Non c’è stato nulla da salvare di quei giorni. Niente da riportare dentro la nostra società.
Per questo siamo qui oggi. Per dire che il nostro impegno di liberi cittadini deve essere quello verso una libera società democratica, contro ogni forma di discriminazione e violenza. Percorrendo quella via tracciata dai principi della nostra Costituzione, da usare come ispirazione ma anche come difesa contro i tanti che ci vogliono timidi e impauriti a cospetto delle sfide del nostro tempo.
Sfide che richiedono una mente lucida e ben ancorata in principi che non sono negoziabili, ma proprio per questo capace di sprigionare energie creative per ripensare ciò che nel nostro mondo non era comunque già più sostenibile, dal punto di vista economico, sociale, umano, ambientale.
Il nostro obiettivo comune deve essere una società che non si dimentica di chi è in difficoltà, che ripudia con forza chi semina paura e odio, che riduce le disuguaglianze e si batte per preservare il nostro Pianeta per le generazioni future.
Oggi ancora più di ieri.
Viva il 25 aprile, viva l’Italia, viva la Liberazione”.