Oggi è la Giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-transfobia, ricorrenza promossa dal Comitato Internazionale per la Giornata contro l’Omofobia e la Transfobia e riconosciuta dall’Unione europea e dalle Nazioni Unite che, dal 2004, si celebra il 17 maggio di ogni anno.
Un’occasione per sottolineare come ognuno debba sentirsi libero di essere chi vuole e amare chi vuole. Sembra incredibile dovere scrivere e lottare ancora per realizzare il contenuto di un frase tanto ovvia quanto lontana da essere pienamente raggiunta.
Ma la strada da percorrere per riconoscere i diritti fondamentali è ancora molto lunga, in tanti, troppi ambiti. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, ogni giorno richiamate nelle cronache nere dell’informazione mondiale.
Ecco perché quando c’è la possibilità di fare un passo avanti, va fatto. Il Disegno di legge recante “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità” meglio noto come #DDLZan che si inserisce in una più generale presa di coscienza collettiva su questi temi e rafforza le difese in caso di abusi, va, a mio parere, nella giusta direzione. E va approvato, ora. Non ci sono più scuse.