Il mio editoriale sull’ultimo numero del periodico comunale
A due anni dall’inizio della pandemia viviamo l’ennesima prova di ripartenza e, mentre tutti ci auguriamo che questa possa essere la volta buona per mettersi definitivamente alle spalle questo periodo ed entrare in una fase di gestione ordinaria, sappiamo che il lavoro che ci aspetta per recuperare l’enorme strappo, sociale ed economico prodotto dalla pandemia sarà impegnativo e sfidante per tutti.L’opportunità (e la necessità) di utilizzare al meglio e velocemente i fondi straordinari messi a disposizione a sostegno di famiglie, imprese ed enti pubblici, si scontra con problemi storici del nostro Paese, come l’eccesso di burocrazia e la mancanza di strutturazione di alcune filiere strategiche come quella dell’energia e della produzione dei semilavorati e componenti di base necessari a tutti i comparti della manifattura, da quella tecnologica a quella edilizia. Lo vediamo oggi con i vertiginosi aumenti delle bollette, la carenza di materiali, la scarsità di operatori qualificati in tutti i settori.Inoltre i fondi sono molto ‘verticali’: non possono essere utilizzati a discrezione, ma solo impiegati per lo specifico obiettivo di ogni singolo bando. Questo potrà produrre squilibri su alcune necessità dei territori, che avranno meno possibilità di essere risolte.Valsamoggia, grazie alla pianificazione e alla programmazione degli anni precedenti, si candiderà a tutti i progetti possibili per portare risorse sul territorio e i primi fondi arrivati sul decoro urbano e sull’estensione della rete ciclabile, sono una conferma del grande impegno di tutta la macchina comunale, che ringrazio per l’enorme lavoro che sta svolgendo.
Per leggere tutte le notizie del numero appena uscito cliccate qui: https://ita.calameo.com/read/006169960c8ae27581269