“Non mi piacciono gli uomini che si sottraggono all’accusa di essere violenti. In fondo, se per violenza sulle donne si intende quel fatto di cronaca terribile, è anche un modo per dire che siamo salvi. Non sono io, non siamo noi, non potremmo mai esserlo. (…) Siamo stati almeno una volta nella vita quello che urlava sopra, che non faceva parlare, che doveva parlare prima lui; quello che spiegava come bisogna comportarsi, o come fare una cosa, o addirittura come bisogna vivere; quello che ha cercato di imporre il suo ruolo, quello che si è incazzato di più perché sapeva di avere torto. (…) Quello che quando parla a una riunione si rivolge agli altri uomini. Quello che si dimentica come si chiama la collega. (…) E c’è un’altra cosa che ci riguarda, in questi anni in cui ci si occupa con meticolosità di questo problema. Noi uomini a tutto questo siamo già insofferenti. (…) Diciamo: vabbè, ho capito. Cerchiamo di comportarci bene, ma sbuffiamo, perché ci hanno già rotto le palle. (…) Le regole sono cambiate, ma per cambiare gli uomini ci vuole un sacco di tempo”.
Francesco Piccolo su Repubblica nei giorni scorsi ha fatto una buona sintesi. Come uomini dobbiamo cominciare da qui. Fare i conti con questo. Lavorare su questo, su noi stessi e spronare altri a fare lo stesso, nella vita quotidiana. La giornata contro la violenza sulle donne, si celebra oggi con tantissime iniziative anche sul nostro territorio (https://invalsamoggia.it/eventi). Nelle foto a corredo del post l’iniziativa in corso a Crespellano per la quale ringrazio i volontari che l’hanno resa possibile e tutti i partecipanti.