Un faro su Valsamoggia. L’editoriale dell’ultimo numero del periodico

La recente apertura del casello autostradale si inserisce bene nella strada dell’innovazione intrapresa con la nascita del nuovo Comune unico e finalizzata a creare nuove e importanti opportunità di sviluppo per la nostra comunità.

Investimenti pubblici (ai 21milioni di euro che il Comune ha investito in soli due anni per realizzare – tra le altre cose – scuole e piste ciclabili e fare manutenzioni straordinarie, si aggiunge anche l’impegno della Regione per connettere a banda larga entro pochi anni l’intero territorio) e investimenti privati, con l’insediamento di nuove aziende e ampliamenti di storiche imprese locali. E questo si somma al continuo aumento dei turisti e alla richiesta di prodotti della nostra terra, primi frutti del lavoro congiunto di valorizzazione del nostro patrimonio paesaggistico e agricolo, di cui l’Osteria Stagioni e il negozio situati nella cornice prestigiosa di Eataly in centro a Bologna e dedicati ai prodotti di Valsamoggia, sono un esempio.

Saranno forse tutte queste caratteristiche a rendere attrattiva Valsamoggia, che – forse non è un caso –, è uno dei comuni più ‘giovani’ di Bologna, capace di integrare generazioni diverse e di attrarre nuove famiglie: qui c’è una comunità che ha avuto il coraggio di scommettere sul futuro, invece di piangere guardando al passato.

Ora, un nuovo accesso dedicato sulla principale viabilità d’Italia è un faro puntato su tutto questo: un sistema di comunità che insieme, con la forza derivante dallo stare unite, rendono sempre più attraente, vivibile e vivace il nostro territorio.

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