[Dall’intervento di Susanna Camusso a Bazzano, Seg.Generale CGIL – 14/11/2012]
Perché un segretario generale viene da Roma a parlare di FUSIONE DEI COMUNI?
Perché l’attuale situazione economica ha messo in crisi il PATTO DI CITTADINANZA, improntato sul fatto che alla base di tutto ci sia il LAVORO, tenuto insieme dal WELFARE.
Il compito di DARE IL WELFARE è stato spostato DAL GOVERNO CENTRALE AI TERRITORI, ed è per questo che la buona realizzazione della cittadinanza e dei territori diventa un problema che riguarda la condizione dei lavoratori, ovvero un problema dei sindacati.
La crisi e la tendenza al taglio delle risorse alle amministrazioni ci impongono di PENSARE A COME REAGIRE. C’è bisogno di più solidarietà e più territorio per dare risposta ai giovani. Si allunga l’età della vita e la risposta non può essere solo nazionale.
Se tutto questo è vero, soprattutto su un territorio dove la contrattazione sociale si è sempre fatta e si sono sempre messi davanti i bisogni delle persone, si può discutere di come fare al meglio questo progetto, ma va comunque affrontata la realtà di essere senza risorse. Altrimenti si può ricorrere all’approccio del governo ovvero RIASSETTO ISTITUZIONALE PER DECRETO.
Invece qui sono le amministrazioni locali che cercano di riappropriarsi positivamente delle istituzioni. L’attuale distacco nei confronti delle istituzioni non si colma ponendo barricate al cambiamento, ma piuttosto coinvolgendo i cittadini per scoprire che, con dimensioni maggiori e più forti, si possono dare risposte migliori ai loro bisogni e si possono anche superare un po’ delle tante divisioni createsi in questo periodo, così da realizzare l’idea di eguaglianza tra cittadini di comuni a pochi chilometri tra loro.
Cittadinanza, risposte ai bisogni, uguaglianza sono principi generali, di valenza nazionale.
Più che città metropolitane e titolo quinto, la PRIMA RIFORMA da fare ora è l’ACCORPAMENTO DEI COMUNI.. anche e soprattutto perché i cittadini che hanno bisogno vanno a bussare alla porta più vicina.
Questa è una scelta di responsabilità fatta da chi la propone. E’ una risposta positiva che i territori danno ai tecnici e alla politica nazionale nonché una dimostrazione che è possibile fare buona politica e buona amministrazione.
(grazie alla trascrizione di Valentina Balestrazzi e revisione GD Valle Samoggia)