Pubblico qui di seguito integralmente le tabelle di confronto – prima e dopo la nascita del comune unico – su Tari, asilo nido e addizionali IRPEF a Valsamoggia, basate su un campione di analisi richiestoci per un approfondimento da un quotidiano locale, che ha pubblicato ieri, domenica 6 maggio, un interessante articolo in merito, purtroppo con un titolo che non rappresenta la sintesi di quanto emerge con evidenza dai dati.
Come si vede infatti i numeri sono molto positivi, in alcuni casi anche oltre le aspettatitive. I vantaggi aumentano per le fasce più deboli in tutta Valsamoggia (vedi per es. la tabella per i nidi ISEE 10.000 euro) e soprattutto per quei territori chi partivano da tariffe più alte.
Dati evidentemente in controtendenza nel panorama italiano e anche locale. Non basta infatti confrontare due dati statici come questi. Bisognerebbe domandarsi, infatti, di quanto i nostri singoli comuni non uniti, avrebbero dovuto aumentare le loro richieste economiche ai cittadini dal 2014 a oggi o quali servizi avrebbero dovuto tagliare o ridimensionare.
Senza parlare poi degli investimenti, il triplo della media regionale, che aprirebbero un capitolo a parte.
E potremo fare ancora meglio anche sulla Tari, non appena sarà bandita e aggiudicata la gara di appalto dell’area di Bologna, di cui siamo in attesa già da alcuni anni.
Ricordo poi che abbiamo anche abolito la tassa sui passi carrai e altri tipi di agevolazioni per le famiglie di Valsamoggia, come la riduzione del contributo sulle mense scolastiche di oltre 200mila euro che ricordavo qualche giorno fa.
Insomma risultati significativi che hanno richiesto un grande lavoro di tutti. E credo che questo vada sottolineato perché se si ha coraggio anche in Italia si può risparmiare sul funzionamento della macchina pubblica per garantire livelli e numero di servizi elevati, anche nei territori più complessi. Magari senza dare sempre la colpa a qualcun’altro dell’impossibilità di far funzionare le cose.