La Valsamoggia in bicicletta: il Piano di Mobilità Ciclabile

La sera del 17 giugno, insieme all’assessore Fabio Dardi e ad alcuni dei tecnici coinvolti nei progetti, abbiamo presentato il nuovo Piano di Mobilità Ciclabile di Valsamoggia, che da qui fino al 2019 permetterà di creare una rete tra i percorsi esistenti e quelli di nuova realizzazione.

In passato sono stati fatti sforzi importanti sulle ciclabili, in tutte le municipalità, anche per favorire quel turismo “green” che nell’ultimo periodo sta avendo grande espansione. Per questo, dopo l’impegno preso e portato a termine per la riqualificazione della Piccola Cassia, proseguiamo con sul resto della rete.

Grazie alle possibilità economiche garantita dal nuovo Comune Unico siamo riusciti a presentare un piano completo da oltre 2 milioni di euro che migliorando o riqualificando i percorsi esistenti e creando nuovi tracciati, permetterà di generare una articolata rete di vie che interesserà ogni singola municipalità e collegherà Ponte Samoggia a Savigno.

 

Nel corso della serata, l’Assessore alla Mobilità di Valsamoggia Fabio Dardi ha presentato nel dettaglio tutti i progetti che si concretizzeranno dal 2016 al 2019: “Sarà necessario soprattutto fare ordine e procedere un passo alla volta: abbiamo in mente sia interventi mirati per riqualificare a dovere i percorsi già esistenti, sia progetti nuovi da realizzare. Viste le caratteristiche disomogenee del territorio abbiamo dovuto studiare diverse tipologie di percorso: si realizzeranno ciclabili extraurbane in sede propria, ma anche ciclabili lungofiume e in fasce di rispetto demaniali; ma soprattutto sarà necessario implementare gli interventi per una “viabilità dolce”, riducendo la velocità massima nelle strade extraurbane e creando nuove barriere fisiche (dossi in asfalto allungati).”

Nelle immagini sotto, tutte le slide presentate nella serata, ove si possono osservare i percorsi già esistenti (in rosso), quelli in progettazione (in giallo), quelli lungofiume (in verde) e i tratti di viabilità dolce (in azzurro).

Qui invece il documento completo in formato pdf

 

Valsamoggia contro la violenza sulle donne

La partecipazione a questo presidio segna innanzitutto la voglia di portare la solidarietà di tutti alla nostra concittadina che si trova al Maggiore e al suo bambino.
Evento quello della doppia violenza che ha subito che non solo ha colpito la nostra comunità, ma che mi colpisce se possibile ancora di più visto che tra pochi mesi diventerò padre.
È anche un modo per non restare in silenzio o da soli di fronte ad avvenimenti come questo, ma per ritrovarsi come comunità e dire a voce alta che rifiutiamo ogni forma di violenza sulle donne. Qui come ovunque. Per questo invito chi vuole a lasciare il suo pensiero scritto su quei postit rosa che lasceremo esposti in municipio.

Un modo per incoraggiare le donne che hanno paura, a parlare, a denunciare la situazione, a chiedere aiuto. Facendo sentire loro tutto il sostegno pubblico, delle istituzioni e della collettività. Facendo il possibile per rinforzare sempre di più il sistema e la rete di aiuto.

I dati relativi alla violenza sulle donne e ai femminicidi sono allarmanti, rappresentano un rischio per l’incolumità e la vita per le donne di alcune fasce di età, più alto di quello relativo a incidenti come quelli stradali. E nella maggioranza dei casi avvengono tra le mura domestiche o comunque per mano di persone conosciute o con cui si hanno relazioni.

Proprio qualche giorno fa, il 2 giugno festeggiavamo l’anniversario dell’allargamento del diritto di voto alle donne. Tanti passi sono stati fatti, dal punto di vista politico,economico e sociale. Tanti diritti sono stati riconosciuti ma la strada è ancora lunga e soprattutto i riconoscimenti formali sono necessari, ma da soli non bastano.

Quello che serve è un cambiamento culturale definitivo. Gli atti simbolici come oggi sono importanti, per le ragioni che dicevo e per sensibilizzare. Ma è fondamentale un lavoro culturale e educativo quotidiano. In cui ognuno deve fare la sua parte, cambiando quei comportamenti e quei linguaggi che a volte possono apparire come innocui, ma che fanno parte di un unico sistema di concepire i ruoli di uomo e donna e le relazioni, che va cambiato una volta per tutte.
Un sistema che è unico e coerente, anche se non sempre sfocia nella violenza fisica. E’ un sistema fatto di tanti tasselli che lo alimentano, passando anche dai mezzi di comunicazione, la televisione, i giornali, i social network.

Sta a ognuno di noi essere vigile e fare la sua parte quotidianamente per cambiare le cose. Subito e anche per le nuove generazioni. Bambini maschi e bambine femmine che guardano noi per imparare a pensare loro stessi e le relazioni che hanno gli uni con gli altri.
Bambini che guardano a noi e meritano un mondo in cui i fatti di cronaca come quelli di questi giorni non si ripetano.

A Monteveglio la nuova sede di educazione ambientale del Parco Regionale

20160604_125200.jpgDiciassettemila bambini in un anno.

Questi i numeri della partecipazione alle attività svolte dall’Ente Parco per la Biodiversità dell’Emilia Orientale, che riunisce tutti i parchi dell’area metropolitana di Bologna e che oggi inaugura la ristrutturazione degli spazi dedicati all’educazione ambientale, nella sede di Monteveglio, Valsamoggia. Numeri che di certo non esauriscono tutto il resto delle attività, che il Presidente Sandro Ceccoli con dovizia di particolari ha esposto nel suo intervento introduttivo.

20160604_121358.jpgAttività e cifre che che meritavano nuovi spazi da dedicare ai tantissimi progetti e che hanno portato l’amministrazione comunale di Valsamoggia a rinnovare la concessione d’uso degli spazi all’Ente Parco anche per i prossimi anni.

Presenti all’inaugurazione anche alcuni dei comuni che partecipano alla comunità del parco, il Consigliere delegato della Città Metropolitana Lorenzo Minganti e l’Assessore regionale all’innovazione Raffaele Donini, che ci ha consentito grazie ai progetti di estensione della rete in fibra ottica di Lepida, di portare la banda ultra larga nella sede.

20160604_122254.jpgUn ringraziamento particolare poi va a tutti i dipendenti dell’Ente, alle tante associazioni che collaborano per la riuscita delle attività e alla fotografa Daria Victorini che nel Diario del Parco racconta le meraviglie del nostro territorio.

Mi raccomando visitate i nostri parchi e scaricate subito su smartphone e tablet l’app “I parchi nel cuore”!

 

A 70 anni dal 2 giugno 1946: insieme PER la Repubblica di domani

IMG-20160602-WA0010Anche quest’anno in occasione della Festa della Repubblica abbiamo consegnato ai neo diciottenni di Valsamoggia la Costituzione Italiana, nata dalla lotta di Liberazione e dal voto che fece nascere le nostre istituzioni democratiche.

Voto che per la prima volta vide la partecipazione delle donne, determinanti nell’esito di quella scelta, e che ne portò alcune a partecipare ai lavori della Assemblea Costituente. Ma non solo. Infatti furono elette in quell’anno le prime amministratrici comunali e proprio a Valsamoggia, a Savigno, pochi anni dopo fu eletta la Prima Sindaca della provincia bolognese, Giovanna Clò, a cui abbiamo intitolato la sala del consiglio del municipio di Savigno proprio oggi.

Foto 02-06-16, 18 00 43La lotta per le pari opportunità e per eliminare le discriminazione però è quanto mai attuale, se pensiamo alla nostra società, alla politica e all’economia. Se pensiamo al numero impressionante di donne che in Italia muoiono ogni anno, a causa di quella violenza che nasce dalla cultura della discriminazione. Dalla concezione per cui la donna è una proprietà appartenente alla sfera privata, su cui esercitare il predominio.

Su questo ho voluto richiamare l’attenzione dei tanti giovani presenti oggi, sulla responsabilità che ricade su ognuno di loro – ragazzi e ragazze – sulla costruzione di un mondo in cui queste cose finalmente finiscano. Responsabilità che parte nei linguaggi e nei comportamenti di ogni giorno.

Ho poi espresso l’auspicio che possano non solo leggere la Carta Costituzionale, uno dei testi più importanti della vita di ogni cittadino, ma che la possano praticare nella quotidianità, chiedendo ai loro insegnanti o ai loro genitori spiegazioni o confronto sugli articoli che la compongono, rivolgendosi senza timore anche alle istituzioni locali, in caso di bisogno.

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Dovranno resistere alla tentazione di scegliere scorciatoie che magari suggeriscono di costruire muri invece che abbatterli e impegnarsi PER qualcosa o qualcuno non solo CONTRO. Per costruire la Repubblica italiana di domani, imparando dagli ultimi 70 anni e impegnandosi per migliorare sempre.

Credo sia questo l’insegnamento più importante che ci lasciano proprio quei loro coetanei che scegliendo la strada più difficile, quella che spesso li ha portati a perdere la vita, ci hanno dato la libertà e la democrazia.

Grazie quindi a tutte le ragazze e ragazzi, ai relatori, all’ANPI, agli Alpini, alla banda, ai cori, alle autorità, alle tante persone presenti e buona Festa della Repubblica!

300 caschetti per bici ai bambini di Valsamoggia

300 CASCHETTI PER BICI AI BAMBINI DI VALSAMOGGIA. Dopo il successo dell'anno scorso, abbiamo ripetuto l'iniziativa e…

Pubblicato da Daniele Ruscigno su Mercoledì 25 maggio 2016

 

25 aprile: l’esempio di quei giovani nella crisi di questi tempi

13051604_1717845968454387_2801440734682411002_n“Buongiorno a tutti e benvenuti alle Celebrazioni per il 25 aprile.

Ringrazio subito l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, che svolge un lavoro prezioso e che ha contribuito alla organizzazione del lungo cartellone di eventi che da qualche settimana sta arrichendo il tutto il nostro territorio. ANPI su cui come Amministrazione abbiamo fortemente voluto investire in Valsamoggia e che ci ha portato a inaugurare infatti qualche mese fa una nuova sede a Crespellano.

È difficile quest’anno parlare di Libertà e Democrazia e delle tante e dei tanti che sono morti per realizzarla nel nostro Paese, senza pensare a quello che succede ogni giorno ai nostri confini, nei nostri mari, in Europa, senza pensare alle centinaia di morti e alla disperazione nei campi profughi.

Non è possibile ricordare la Resistenza e rendere omaggio ai partigiani e ai caduti senza dire chiaramente e ad alta voce che il filo spinato che si vuole erigere al Brennero è una sfregio e una ferita. Non solo all’idea e al progetto di Europa unita.

È uno sfregio all’umanità e a quei valori che ci rendono quello che siamo.

È una ferita che stiamo infliggendo a noi stessi credendo invece, in modo miope, di proteggerci.

I partigiani sapevano che piegare la testa poteva voler dire sicurezza momentanea. Poteva voler dire avere salva la vita invece di metterla a repentaglio combattendo.

Ma sapevano anche che, senza libertà e senza diritti, questo avrebbe avuto un significato spaventoso per loro stessi ma anche per le generazioni a venire, per i loro figli.

Il 25 aprile diventa solo retorica se smettiamo di essere capaci di riconoscere il fascismo e l’abisso in cui era sprofondato l’uomo nella seconda guerra mondiale, quando lo vediamo ripetersi.

Tocca a ognuno, ognuno al proprio livello, raccogliere l’eredità dei partigiani e difendere la libertà e la democrazia.

A chi governa, nelle politiche e nelle grandi decisioni e a ogni cittadino nella vita quotidiana.

Ancora di più oggi tocca a noi visto che, per motivi anagrafici, in sempre meno occasioni avremo l’onore di sentire raccontare quegli orrori direttamente da chi li ha vissuti. E in questa transizione la sfida per non dimenticare poggia tutta sulle spalle delle nuove generazioni. Un augurio quindi di buon lavoro va ad Anna Cocchi, prima Presidente non partigiana di Anpi Bologna.

Mi ha sempre colpito immensamente la giovane età di tanti dei partigiani che persero la vita.

Lo ricordavo anche alle ragazze e ai ragazzi della terza media di Monteveglio che ho accompagnato alla mostra sulla Linea Gotica che abbiamo allestito nella sede del parco regionale qui a San Teodoro e che vi invito a visitare. E lasciatemi ringraziare il ricercatore storico Daniel Degli Esposti che sta preparando una pubblicazione che raccoglie tutta la storia dei Cippi di Valsamoggia. Sarà un documento veramente prezioso per tutta la nostra comunità.

Ma dicevo della giovanissima età dei Partigiani. Poco più che bambini in molti casi.

Ecco, per certi versi è come se il contrasto con l’attualità per questo fosse ancora più stridente.

Ragazzini che con saggezza e maturità costruiscono il futuro democratico di un Paese da un lato, e dall’altro, oggi, il ripetersi molte volte di adulti che hanno un comportamento da bambini.

Adulti rimasti bambini che di fronte a problemi complessi e globali come guerre, carestie, sconvolgimenti climatici e tutte le conseguenze che ne derivano, preferiscono tapparsi gli occhi e le orecchie, illudendosi che qualche muro o filo spinato possa fermare la realtà e salvaguardare qualche concezione teorica, o ancora meglio, retorica di sicurezza.

Illudendosi che usare i social network per sfogare la paura e la frustrazione che tutti questi problemi e cambiamenti creano possa essere una soluzione.

Illudendosi che possa essere una soluzione fomentare odio o trovare colpevoli da insultare o a cui augurare la morte da dietro una tastiera.

Proviamo invece a seguire l’esempio dei partigiani ed essere un popolo adulto.

Anche se è difficile. Anche se fa paura. La realtà di oggi è complessa ma le soluzioni si trovano solo insieme, solo affrontando davvero i problemi, nel merito, con concretezza, a tutti i livelli necessari.

Le soluzioni si trovano se non tradiamo noi stessi e i nostri valori, quelli della Resistenza, della giustizia, della libertà.

Valori e principi fondamentali contenuti nella prima parte della nostra Costituzione e per cui per tutta una vita si è speso il dottor Alessandro Baldini, che è emozionante e doveroso ricordare oggi, motivo per cui ci ho tenuto particolarmente ad essere a Monteveglio.

Proprio qui chiesi al Dottor. Baldini di tenere l’orazione ufficiale per l’ultimo 25 aprile da Sindaco di Monteveglio prima della grande trasformazione che ha fondato Valsamoggia. Il suo impegno pubblico, professionale, sociale e il suo profilo umano sono tutti esempi da seguire, nel solco dei principi che stiamo richiamando oggi e per cui ancora una volta gli esprimiamo la nostra gratitudine.

Con il rispetto e l’ammirazione per le numerose figure come Alessandro Baldini che tanto hanno dato ai nostri territori e con l’auspicio che tutti noi possiamo seguire gli esempi migliori che ci è stato concesso di conoscere, auguro a tutti un buon 25 aprile.

Viva la Resistenza Viva l’Italia”.

Valsamoggia porta un Centro Civico a Cà Bortolani

bortolani1La scelta di fare squadra con il nuovo Comune di Valsamoggia non porta solo scuole e manutenzioni al territorio ma anche servizi come il nuovo Centro Civico di Cà Bortolani che verrà realizzato negli spazi sotto all’asilo attualmente inutilizzati.

Le zone di montagna del nostro territorio hanno la necessità di avere le medesime opportunità di quelle di pianura, per questo abbiamo deciso di investire più di 200mila euro per dotare questa frazione di un centro civico polifunzionale (in foto il progetto preliminare) da usare non solo per riunioni, ma anche per fare incontri, corsi o più semplicemente feste di associazioni o anche di privati cittadini per compleanni ecc… Il progetto è stato sostenuto in primo luogo da Daniela Cannetti, Presidente del Municipio di Savigno: “Sono molto contenta di questo nuovo risultato raggiunto nella Municipalità di Savigno. Il Centro Polifunzionale realizzato a Cà Bortolani, la frazione più popolata dopo il capoluogo, sarà un punto di aggregazione anche per San Prospero, Rodiano e Madonna di Rodiano, che da anni ne lamentano la mancanza”.

bortolani2La struttura sarà poi anche dotata di strumentazioni per trasformarla, alcune mattine alla settimana, in Sportello del Cittadino, come promesso sin dalla nascita del Comune unico. Uno sportello dove poter interagire e richiedere servizi alla pubblica amministrazione, esattamente come nel Municipio di Savigno e nelle altre ‘case’ disseminate su tutto il territorio del grande Comune di Valsamoggia. Un servizio che, diversamente da quanto letto nei giorni scorsi sulla rete, non costerà un euro in più a Valsamoggia perché non comporterà ulteriori assunzioni ma solo riorganizzazione delle persone attualmente già operative.

dati2015Da considerare inoltre che le principali porte di interazione tra cittadini e Comune che sono rimaste su tutto il territorio, offrono alle persone di Valsamoggia non più solo uno sportello legato al proprio municipio di residenza, ma 5 luoghi in cui accedere ai servizi, secondo le proprie esigenze. Questo grazie anche ad orari di apertura aggiuntivi rispetto a prima resi possibili dalla riorganizzazione consentita dal Comune unico. Dalla nascita di Valsamoggia gli sportelli hanno erogato decine di migliaia di prestazioni tra cui oltre 4.500 carte di identità, 50 matrimoni e 13.347 certificati; hanno rilasciato 300 contrassegni invalidi e gestito 542 segnalazioni provenienti da Comuni-chiamo (nell’immagine il dettaglio delle prestazioni erogate dagli sportelli dei 5 municipi di Valsamoggia).

IMG_20160218_115324È sorprendente che ci siano ancora persone con cariche istituzionali che sui social network diffondono la bufala che i cittadini di Cà Bortolani sono costretti ad andare a Bazzano per fare la carta di identità. Affermazioni che dimostrano la difficoltà di trovare argomentazioni reali.

La verità è che la fusione, con i soldi risparmiati dalla burocrazia e la riorganizzazione interna, ci consente di avvicinare i servizi alla popolazione oltre a crearne di nuovi. L’obiettivo dell’unificazione amministrativa e organizzativa è sempre stato proprio quello di liberare risorse da investire per fare vivere tutto il territorio, tenendo insieme le zone centrali e le frazioni, con la forza che i singoli Comuni non avevano più. L’abbiamo sempre detto, ora lo stiamo facendo.

Torna il Piedibus in Valsamoggia

001Il Piedibus è un autobus che va a piedi realizzato grazie alla collaborazione di genitori, nonni, volontari delle Associazioni. E’ formato da una carovana di bambini che vanno a scuola in gruppo, accompagnati da due adulti, un “autista” davanti e un “controllore”
che chiude la fila. Come un vero autobus di linea, parte da un capolinea a un orario prefissato e raggiunge la scuola raccogliendo lungo il tragitto i bambini che si aggregano al gruppo. Il Piedibus, che accoglie anche i bambini che abitano troppo lontano se i genitori li accompagnano in uno dei punti di partenza previsti, presterà servizio con qualsiasi tempo,
rispettando il calendario scolastico. Non presterà invece servizio nei giorni in cui siano previsti scioperi, le lezioni non siano garantite o in particolari condizioni metereologiche previo avviso per tempo da parte dei responsabili del servizio.

Sotto le prime ‘linee’ attivate (qui il link del giornalino comunale di aprile da cui è tratto questo articolo).

Nuova Bazzanese: le strade che saranno interessate da chiusura

A seguito richieste in merito alla chiusura temporanea e definitiva di alcune strade di intersezione della nuova SP569 “Nuova Bazzanese” pubblico una prima lista delle strade che saranno interessate da modifiche alla viabilità come da progetto sotto. Sul sito comunale saranno comunicate tutte le ordinanze con le tempistiche per le chiusure.

BAZZANO:

  • Via Muzza Spadetta: chiusa definitivamente
  • Via Panzanesa: chiusa, raccordo con Via Paolazzo entro maggio e realizzazione sottopasso ciclabile
  • Via Paradurone: realizzazione sottopasso ciclabile e chiusura in subordine al collegamento con Via Moretto
  • Via Moretto Scuole: chiusura in subordine alla realizzazione del sottopasso ferroviario di Via Ca’ Rossa

CRESPELLANO

  • Via Poggi: chiusura
  • Via Vanotto: chiusura e raccordo con Via Bargellina
  • Via Bargellina: realizzazione sottopasso (Via Bargellina e Via Vanotto rimarranno aperte alternativamente per consentire l’esecuzione dei lavori)
  • Via Cassoletta (tratto monte autostrada): chiusura e realizzazione sottopasso ciclabile
  • Via Martignone: chiusura (monte autostrada) e collegamento con area industriale Via Lunga

F.3.B

 

Leishmaniosi canina: al via la campagna di prevenzione 2016

20160407_205840.jpgPrende il via la campagna di informazione e di sensibilizzazione sulla Leishmaniosi canina, progetto avviato da tempo dai Dipartimenti di Sanità Pubblica dell’AUSL di Bologna e di Imola, e dall’Ordine dei Medici veterinari della provincia di Bologna, che tra le varie azioni prevede l’informazione alla cittadinanza. Obiettivo di questa campagna è di informare i cittadini per prevenire il diffondersi di questa infezione sul territorio e per proteggere il proprio cane da questa pericolosa malattia.

20160407_205753.jpgPer questo motivo si è pensato di fornire a tutti i proprietari dei cani iscritti all’anagrafe canina, un opuscolo contenente tutte le informazioni sulla prevenzione, i sintomi e la cura della Leishmaniosi.
Attraverso la collaborazione di tutti riusciremo infatti a prevenire e controllare questa malattia che può colpire il nostro cane ma può essere trasmessa anche all’uomo se punto da un pappatacio infetto (ma non attraverso il contatto con il cane malato).

È dunque necessario conoscere poche ma indispensabili regole per evitare la puntura dei
pappataci (o flebotomi) il cui periodo di maggiore diffusione va da maggio a ottobre.

20160407_212059.jpgCome proteggere il nostro amico a 4 zampe:
1. Applicare repellenti specifici contro i flebotomi. Ce ne sono disponibili in commercio sotto forma di spray, collare oppure spot-on (gocce ad uso esterno);
2. Evitare per quanto possibile di tenere il cane all’aperto nelle ore notturne da maggio a ottobre;
3. Tenere pulito il giardino da accumuli di materiale dove il flebotomo può trovare riparo.

Impariamo a proteggere noi stessi facendo uso di prodotti repellenti se soggiorniamo all’aperto. Poiché la leishmaniosi canina è inizialmente asintomatica, è opportuno un test di controllo annuale presso il veterinario all’inizio della primavera. Quanto più è precoce la diagnosi, tanto più sarà efficace la terapia; fondamentale resta comunque la prevenzione.

Segnaliamo quindi che l’ordine dei veterinari, in collaborazione con AUSL e i comuni di Valsamoggia, Monte San Pietro e Zola Predosa, promuove un monitoraggio straordinario. Chi è interessato ad approfondire il tema può contattare il veterinario di fiducia o il servizio veterinario della AUSL di Bologna per avere preziose informazioni. Si può inviare una mail al seguente indirizzo: leishmania@ausl.bologna.it
oppure visitare il sito web dell’AUSL di Bologna o la pagina Facebook