17 maggio, l’amore è amore

La Giornata internazionale contro l’omo-bi-transfobia che si celebra ogni anno, ha l’obiettivo di sensibilizzare le persone sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. A causa del loro orientamento sessuale e identità di genere, troppe persone subiscono ogni giorno atti discriminatori, violenza e sentimenti di rifiuto, spesso anche da parte delle proprie famiglie. Per questo l’impegno quotidiano deve continuare ad andare nella direzione di garantire il diritto di chiunque ad amare chi vuole e di sentirsi sicuro e libero di farlo.

Sicurezza stradale

In consegna oltre 300 caschetti da bici a tutte le ragazze e i ragazzi di quinta elementare di Valsamoggia. Va verso la conclusione, anche quest’anno, il tradizionale progetto che punta a sensibilizzare i più giovani sui temi della sicurezza stradale che il Comune di Valsamoggia realizza in collaborazione con le scuole primarie del territorio, e con il prezioso supporto della Polizia Locale. Come l’anno scorso, anche quest’anno si è preferito effettuare le consegne alle singole scuole invece di un’unica festa per tutte le classi del territorio ma l’attuale situazione pandemica consiglia di essere ancora cauti in attesa di poter tornare all’evento collettivo.Questa mattina è avvenuta la consegna alla scuola primaria di Crespellano “Bambini di Sarajevo” alla presenza di Mauro Sorbi, Presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione Emilia-Romagna che ha donato i caschetti, e della Polizia Locale che da sempre collabora attivamente al progetto. Crediamo molto in questo progetto non solo perchè consente di avere sulle strade ragazze e ragazzi consapevoli ma anche perchè investe sui cittadini di domani. Negli anni l’iniziativa si è consolidata diventando una tradizione a cui le classi partecipano con impegno ed entusiasmo durante l’anno grazie anche a insegnanti sensibili al tema e alla Polizia Locale che continua il prezioso lavoro formativo andando nelle scuole e partecipando in maniera molto attiva alla formazione dei ragazzi.

Scuola Bologna. Aldrovandi-Rubbiani: nuova scuola e palestra in Via Don Minzoni

Come molti di voi sapranno in Consiglio Metropolitano mi è stata assegnata la delega all’edilizia scolastica relativa alle scuole secondarie e in questi anni è stato preparato un piano di investimento da oltre 100milioni di euro per le scuole dell’area bolognese. Molte sono le iniziative in corso e in particolare sono stati presentati alla scuola e ai rappresentanti degli studenti i progetti per l’Ipsas Aldrovandi-Rubbiani del valore complessivo di oltre 12milioni di euro per interventi di riqualificazione (sismica 3,6 milioni euro e funzionale 850mila euro) nelle sedi di via Marconi e via Muratori ma soprattutto per una scuola nuova che verrà realizzata in Via Don Minzoni (alle spalle della succursale del Liceo Galvani che non verrà interessata dai lavori), dotata di una palestra omologata CONI (per uso anche extrascolastico) con una tribuna, 10 aule, 5 laboratori, una biblioteca e un auditorium.Sono molti i progetti di nuove scuole e ampliamenti che consentiranno agli studenti e alle studentesse di studiare in spazi nuovi, attrezzati e rispettosi dell’ambiente che, come consigliere delegato alla scuola, sono orgoglioso di presentare e non sarà l’ultimo. È importante che le risorse vengano investite pensando al futuro e non c’è miglior investimento di quello che viene fatto sul mondo della scuola che ha bisogno del massimo impegno di tutti.

(in foto si vede l’area com’è ora e come sarà e un paio di foto di progetto)

1° maggio

Festa dei Lavoratori e delle Lavoratrici, di un lavoro che cambia, che spesso ancora manca, che troppe volte non garantisce le necessarie condizioni di sicurezza, che vede ancora lontano l’obiettivo della parità salariale tra uomini e donne, che per tanti giovani significa spesso precarietà. C’è molta strada da fare, è necessario continuare tenere alta l’attenzione su questi temi, riducendo quei divari che si stanno sempre più evidenziando nel tessuto delle comunità.

25 aprile 2022

Buongiorno a tutte e a tutti.

È bello ritrovarci in Piazza, dopo questi anni segnati da una emergenza sanitaria globale che ci ha costretto a cambiare le nostre vite e che ha segnato per sempre, purtroppo in molte, troppe occasioni, la vita delle famiglie delle nostre comunità che hanno dovuto affrontare il lutto di un proprio caro portato via dalla malattia causata dal terribile virus.
Ma nello stesso tempo sono drammatici i giorni che stiamo vivendo, con una guerra in corso cosi vicina a noi, che ci riporta subito alla memoria la tragedia causata dai regimi nazifascisti del secolo scorso seguita poi dalla rinascita grazie alla Liberazione che proprio ogni 25 aprile ricordiamo.
Una guerra, quella nel cuore della nostra Europa, che riaccende, o dovrebbe farlo, le nostre coscienze anche sulle tante guerre in corso nel mondo, molte dimenticate, e sulle conseguenze che soprattutto i più deboli, le famiglie, le donne, i bambini devono subire a causa di decisioni di singoli che nulla hanno a che fare con quello che una società civile dovrebbe fare per dirimere i problemi. O ancora meglio, su quello che dovrebbe fare per progredire nei concetti di uguaglianza, pari opportunità, rispetto.Una guerra che deve essere fermamente condannata. Senza se e senza ma.

Non importa neppure citare gli importanti accordi internazionali a tutela della pace o le convenzioni sui diritti dell’uomo e delle donne, basta avere chiara la necessità di condannare ogni forma di sopraffazione e l’utilizzo delle armi per invadere un altro paese, sottomettere una popolazione. Perché la guerra, come strumento di risoluzione dei conflitti, è sempre immorale.La nostra Costituzione è chiara su questo tema.

L’art. 11 recita tra l’altro:
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”.È nostra responsabilità supportare le popolazioni colpite, vittime di un orrore di cui noi stiamo vedendo solo la superficie, perchè il resto probabilmente lo leggeremo nei futuri libri di storia alla voce “crimini di guerra”.
Il supporto non può che avere anche un significato materiale, di fronte a chi sta cercando una via per poter ancora vivere da uomo libero o donna libera, nella terra in cui è nato e cresciuto, con la propria famiglia e la propria comunità. Quei treni pieni di donne e bambini con una borsa che contiene tutto ciò che molto spesso gli è rimasto, quelle intere città rase al suolo, quelle migliaia di vite spezzate nelle tragica inumanità che gli uomini riescono a mostrare in tutto il suo orrore durante un conflitto armato in cui vengono coinvolte inermi popolazioni civili, non possono generare un dibattito su da che parte stare.

E quindi, ora, ognuno di noi ha un ulteriore compito per contribuire a onorare questo 25 aprile, ovvero fare il possibile per dare accoglienza a chi sta fuggendo da tutte le guerre, senza distinzione. E poi adoperarsi per ridurre ogni tipo di dipendenza economica da regimi di stampo illiberale, anche attraverso le necessarie rivoluzioni culturali e di approccio anche alle nostre attività quotidiane.
Questo non sarà sempre facile e potrebbe comportare cambiamenti nel nostro modo di vivere, ma del resto di cosa stiamo parlando proprio oggi, se non del sacrificio più grande, quello delle tante giovani donne e uomini che hanno dato la vita per le conquiste democratiche di cui oggi possiamo godere?

Buon 25 aprile quindi a tutti, che sia un giorno di riflessione per la nostra coscienza, e di sprone per quello che decideremo, ognuno di noi nella nostra vita quotidiana, da oggi in avanti. Nelle nostre azioni di ogni giorno, nell’esempio che diamo ai nostri figli. Partendo da ciò che ci unisce, prima che da quello che ci divide.Dobbiamo riscoprire la capacità di ascolto, favorire il dialogo, considerare la diversità, anche di opinioni, come un valore e non come un pretesto per generare conflitto. Ad esempio, soprattutto di fronte a tematiche particolarmente complesse e delicate – come una guerra così brutale come quella a cui stiamo assistendo – si può essere in disaccordo su alcune posizioni o alcuni passaggi, senza per questo sentire il bisogno di delegittimare la reciproca onestà intellettuale o la reciproca appartenenza a un comune sentire di fondo, in termini di valori e di principi.Smettiamola, qualunque sia il nostro ruolo – anche solo quello di un privato cittadino che utilizza la sua pagina social per partecipare al dibattito pubblico – di fomentare le divisioni e le posizioni più estreme, assurde e irrazionali per avere visibilità. Ripartiamo dalla pazienza necessaria alla conoscenza delle situazioni, troviamo il modo di denunciare chi strumentalizza la pubblica opinione a scopi personali o per profitto, isoliamo i diffusori di menzogne con la forza della cultura.

Alleniamoci ad essere consapevoli della complessità. E a farlo nel modo giusto. Perché come ha scritto un noto giornalista qualche giorno fa – bisogna essere capaci di distinguere il piano dell’analisi da quello della scelta. È bene sapere che le cose sono sempre complesse, ma questo non è un alibi per esimerci dalla responsabilità di prendere delle decisioni.
Non possiamo stare fermi su tutti questi temi, lasciando che siano altri ad occuparsene, anche perché la conoscenza diffusa dai nuovi strumenti digitali e in buona parte responsabilità dei singoli, nel bene e nel male.Scegliamo quindi ogni giorno di rifiutare ogni tipo di discriminazione, forma di odio e incitamento alla violenza e non accettiamo mai il compromesso al ribasso di chi non ha il coraggio di esprimersi nettamente su questi temi, per riprendere il cammino di speranza in cui proprio in questi giorni quasi 80 anni fa, tante giovani donne e giovani uomini hanno creduto.

W il 25 aprile
W la Resistenza
W la Libertà

Una panchina arcobaleno al centro Sociale Baiesi

Questa mattina, nel corso di una giornata dedicata ai diritti e all’identità di genere, al Centro Sociale Baiesi di Castello di Serravalle è stata posata una panchina con i colori dell’arcobaleno. Un simbolo che ci ricorda l’importanza di continuare il dialogo per garantire i diritti di tutti.La panchina è stata restaurata e poi dipinta dai ragazzi del centro giovanile “il castelletto” e dell’educativa di strada ed è stata posizionata accanto alla casetta dei diritti (anche questa realizzata dai ragazzi) che ospita i libri dell’iniziativa bookcrossing.

Una targa ricorda per sempre
gli attacchi alla Casa del Popolo di Bazzano

Questa mattina è stata apposta una targa nella sala consigliare di Bazzano del Comune di Valsamoggia, che ricorda gli assalti fascisti di 100 anni fa ai danni della Casa del Popolo di Bazzano che ospitava la Cooperativa di consumo e la Camera del Lavoro. La discriminazione e la prevaricazione sulle fasce più deboli della popolazione sono temi purtroppo ancora di stretta attualità, che ci impongono di continuare il difficile percorso di emancipazione sociale avviato tanti anni fa.

Congratulazioni ai vincitori!

Sono risultati vincitori del progetto “Parlawiki” le ragazze e i ragazzi della 5°A della primaria Alessandra Venturi di Monteveglio. La classe nei scorsi giorni era arrivata tra i finalisti nazionali del progetto promosso dalla Camera dei Deputati in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione con l’obiettivo di far riflettere bambine, bambini, ragazze e ragazzi sull’importanza del confronto democratico, avvicinando anche i più piccoli alle Istituzioni e promuovendone il senso civico. Bravissimi! Il video dei vincitori: https://giovani.camera.it/parlawiki/2021_2022/vincitori

La follia della guerra e il dovere di dare una mano

Dopo due anni difficilissimi, in cui l’emergenza sanitaria si è portata via migliaia di vite e molte certezze della nostra quotidianità, la tragedia della guerra, così vicina, apre un’enorme finestra sulla precarietà su cui si basa il sottile equilibrio di questo mondo interconnesso.Sembra che tutte le “non-scelte” fatte sino ad ora, si stiano accumulando in una sorta imbuto, il cui passaggio diventa sempre più stretto. Non aver contrastato la diffusione di tanti conflitti in corso nel mondo, quasi esclusivamente per motivi economici, non aver considerato l’obbligo di procedere verso una transizione energetica globale, non aver lavorato per abbattere quelle disuguaglianze che vedono oltre metà della ricchezza mondiale in mano a meno dell’1% della popolazione.

Non credo sia tardi per fare queste scelte, consapevole che richiederanno impegno e la necessità di ripensare molte delle nostre abitudini.

Ma ora c’è da dare una mano. A tutti quelli che stanno scappando dall’atrocità della guerra, di tutte le guerre, sperando che nessuno osi più fare differenze tra chi scappa dalla morte delle bombe, delle carestie e dalle violenze. E la risposta della nostra comunità, anche questa volta, è veramente encomiabile.Ci salviamo solo tutti insieme su questo piccolo pezzo di terra che è il nostro Pianeta, mettiamocelo in testa.

Il mio editoriale per l’ultimo numero del periodico. Se non l’avete ancora letto, lo trovate a questo link: https://www.calameo.com/read/00616996072cd7b2d32fd

Aggiornamenti rete fibra

Quotidianamente ricevo richieste circa la realizzazione della fondamentale rete a banda larga del Piano BUL della Regione Emilia Romagna. Come molti ricorderanno siamo stati inseriti nel primo lotto di attuazione, i cui lavori dovevano concludersi tra la fine del 2019 e il 2020. I ritardi accumulati dall’attuatore (OpenFiber) che ha in gestione l’appalto dei lavori portano ora l’orizzonte di accensione del servizio a fine 2022, data che vi riporto esattamente per quanto ci hanno detto, come ho fatto nelle comunicazioni precedenti.Qui trovate la mappa aggiornata dei cantieri e dei tracciati ad ora realizzati in dettaglio (Fibra e FWA) su Valsamoggia: https://bandaultralarga.italia.it/mappa/?entity=37061…

Alcune INFO UTILI da leggere bene (se non sono chiaro, mi scuso in anticipo e chiedete pure) prima di digitare repliche di certi commenti che ho letto in giro.

1. I lavori sono effettivamente in corso, e addirittura quasi completati, lo vedete dalla quantità di scavi e pozzetti con scritto BUL nelle nostre strade. Ma non sono ancora attivi in quanto non attive le centrali di raccordo e in alcuni casi nel tubo non c’è ancora dentro fisicamente la fibra.

2. il progetto è REGIONALE: TUTTI I SINDACI dei comuni emiliano-romagnoli interessati stanno facendo costante pressione per la velocizzazione dei lavori e sono ormai degli stalker verso i funzionari regionali che, peraltro, non hanno neppure colpe specifiche visto che il ritardo è da imputarsi, tranne limitati casi specifici, all’attuatore.

3. Tutti (anzi meglio dire subito quasi tutti perchè ci sono alcuni temi aperti legati alla copertura di alcune limitate zone) avranno una connessione almeno a 30Mb (fino a 100Mb): alcuni con FTTH (fibra a casa) altri con FWA (fibra diffusa via radio). Altri operatori privati potranno offrire anche FTTC (già attivo in molte zone) ovvero la fibra al cabinet stradale poi distribuita via cavo di rame.

Detto questo per tutti gli aggiornamenti potete fare riferimento a questo link: https://www.lepida.net/progetti-strategici…/piano-bule per le mappe quihttps://bandaultralarga.italia.it/mappa/?entity=37061