Autore: Admin
Festival della Cultura Tecnica 2019
Si è aperta anche quest’anno con la tradizionale “Fiera delle idee” a Palazzo Re Enzo a Bologna, l’edizione 2019 del Festival della Cultura Tecnica, evento promosso dalla Città metropolitana che intende valorizzare la cultura tecnica partendo dall’investimento nel sistema di istruzione e collegandolo a un’azione di “rinascita” della manifattura bolognese e al sostegno della ripresa dell’industria locale, per uno sviluppo che sia insieme economico, sociale e culturale.
Il festival nasce per rispondere a una precisa esigenza di un territorio che, nonostante appelli e campagne, ancora non riesce a saziare a pieno il bisogno di tecnici e specialisti in discipline scientifiche: per l’86% dei posti disponibili per informatici, specialisti fisici e chimici, sarà difficile reperire i profili necessari. E anche la ricerca di operai specializzati nella meccanica e nell’elettrotecnica è complicata (ne servono 690, ma il 59% sarà difficile da trovare). In, generale, in 33 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i candidati adatti. Il 26% delle posizioni è destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, il 18% dei neoassunti dovrà essere laureato (26%).
Al centro della sesta edizione il tema “Tecnica e genere – Contrasto al gap di genere in ambito tecnico e scientifico” che sarà affrontato con una serie di iniziative volte a combattere gli stereotipi che ostacolano le ragazze nella scelta di percorsi scolastici, formativi e professionali dell’area STEAM. Tra queste la “Caccia al futuro” nell’ambito della quale squadre di studentesse si sono misurate con l’uso delle tecnologie per creare soluzioni innovative.
Per tutta la mattinata i giovani visitatori hanno potuto approfondire le tecnologie più affascinanti presentate in oltre 170 desk dagli Istituti Tecnici e gli Istituti Professionali del territorio metropolitano, i Centri di formazione professionale, le Fondazioni ITS, le scuole secondarie di primo grado e altre organizzazioni pubbliche e private.
Il Festival della cultura tecnica prosegue fino al 18 dicembre con oltre 200 eventi. Qui il programma:
Programma del Festival della Cultura Tecnica 2019
Ciclabile Bazzano-Monteveglio-Barlete
Consegnate le ultime barriere
Arrivati gli ultimi elementi del sistema di protezione della ciclabile, che saranno installati nei prossimi giorni. La modifica rispetto al progetto iniziale si è resa necessaria per via delle interferenze con i sottoservizi (reti elettriche, gas, acqua e telecomunicazioni) che corrono a lato della strada provinciale: infatti nonostante alla Conferenza dei servizi indetta per l’approvazione del progetto gli Enti gestori avessero dato parere favorevole, all’atto di procedere con i lavori è emerso che le reti in alcuni punti interferivano, non consentendo la posa del guardrail in tutto il tratto. In sostituzione, in alcuni punti verranno installati mini new jersey; tale interferenza è emersa solo a seguito del sopralluogo – ripetutamente sollecitato – con i gestori, al quale sia Hera che Tim hanno risposto solo dopo alcuni mesi. Questo ha generato il ritardo nella consegna del percorso ciclopedonale, previsto ora per il 27 ottobre, e che, successivamente al collaudo, sarà aperto al transito.
Sono in corso poi i lavori, quasi conclusi, al parapetto del ponte sul Marzatore e del tratto Monteveglio Via Barlete, mentre è in fase di finanziamento e di successivo appalto, l’ultimo stralcio progettuale per l’illuminazione dell’intero tratto, con luci a led.
Si ricorda infine che la gran parte del percorso è ancora classificata come area cantiere (e per questo ad esempio la gestione degli sfalci del verde non è ancora in carico al comune). E’ importante saperlo perché, nonostante le segnalazioni e i dispositivi di chiusura (puntualmente rimossi dopo poche ore…), già molte persone stanno utilizzando il nuovo percorso che di fatto è ancora chiuso al pubblico.
I valori democratici nell’Italia di oggi
Essere il Sindaco è un compito difficile e bellissimo, per tante ragioni che, chiunque abbia avuto al fortuna di vivere questa esperienza può ben capire.
Sono tante anche le ragioni per cui sono orgoglioso di trovarmi a svolgere questo compito per un territorio in cui sono cresciuto e a cui sono profondamente legato.
Tra queste, il pezzettino di storia che si è svolta qui e che ricordiamo questa sera, ricordando anche i grandi uomini e le grandi donne che ne sono stati protagonisti è sicuramente fondamentale.
Per i valori che rappresenta, per la loro valenza sempre attuale. I valori fondamentali contenuti nella nostra Costituzione: uguaglianza, libertà, giustizia.
Sono e devono essere una guida costante per chiunque si trovi a servire i propri concittadini nelle istituzioni, a tutti i livelli.
Per chiunque si trovi a impiegare il suo tempo per quella cosa bellissima, a volte frustrante, ma per cui ne vale sempre la pena, che è la politica.
La politica su questo territorio, per me e per tanti altri, è fatta di due aspetti che possono sembrare in contraddizione tra loro, ma che in realtà non lo sono affatto e cioè da un lato la consapevolezza costante che ci sono valori alti e grandi esempi a cui ispirarsi, che vanno al di là dei nostri confini più stretti.
Dall’altro, un impegno politico vissuto sempre con un forte legame verso il nostro territorio e verso la nostra comunità. Puntando ad un’azione che abbia ricadute sostanziali qui, sia concrete che ideali. Perchè una cosa non esclude l’altra, anzi si rafforzano a vicenda.
E quello che ne risulta è un arricchimento, anche personale, anche umano. Condividere tratti di strada insieme in questo modo, avendo qualcuno che ti mostra che esiste un percorso che viene da prima di te, che ha radici forti da proteggere, da difendere, da mettere costantemente a nuovo frutto, non solo consente di avere la motivazione migliore per raggiungere i risultati che ci si pone, ma è anche uno dei modi migliori e più belli per coinvolgere altre persone nel nostro cammino.
Non si è attrattivi verso nessuno se non si riesce a guardare al di là del proprio naso e dei propri ragionamenti astratti senza mai pensare alla ricaduta sulla vita concreta delle persone.
Non si è attrattivi verso nessuno se ci si occupa solo di dare risposta ai problemi urgenti e contingenti, senza mai guardare il tutto da prospettive più alte, con tensioni ideali e progettuali più vaste, geograficamente e temporalmente.
E se smette di essere attrattiva e di coinvolgere nuove persone, nuove energie, nuove idee, la politica muore.
Questo è quello che ho imparato io da chi ha amministrato prima di me.
Ed è questo modo di fare le cose che ha portato qui la mia generazione ad appassionarsi alla cosa pubblica, tramite i Comitati per la Costituzione (e lasciatemi ricordare tra gli altri il lavoro del Dott. Alessandro Baldini), tramite i partiti, tramite le associazioni e le attività dell’amministrazione comunale.
Questo è quello che spero di trasmettere a chi ora sta facendo questo percorso con me, a chi si sta avvicinando ora, a chi nel nostro Comune proseguirà o arriverà dopo.
Serate come questa sono tasselli importanti di questo filo che non va interrotto. Per questo ringrazio gli organizzatori, le persone che sono intervenute e Raffaele Donini, Andrea De Maria e Walter Veltroni, una voce autorevole ma sempre pacata, con cui è bello condividere una riflessione su temi oggi più che mai importantissimi.
Una bella giornata
Tra le tante opere pubbliche di cui Sindaci e Amministrazioni si occupano nei loro mandati, la scuola è certamente la più importante. Questa di Castello di Serravalle, in particolare, è un sogno che diventa realtà, e mai come in questo caso le parole sono piene di significato. Questo infatti è il lavoro di tanti; è un progetto che viene da lontano e che oggi è realtà grazie al lavoro di squadra fatto da Sindaci, tecnici e impresa costruttrice. Un lavoro faticoso, portato avanti a dispetto dei bastoni tra le ruote che nel tempo non sono mancati.
Oggi inauguriamo una scuola moderna, sicura, attenta all’ambiente con spazi pensati per far esprimere tutte le potenzialità dei bimbi che la animeranno. Una scuola aperta ai nuovi cittadini e alle loro esperienze ma che affonda le sue radici nella tradizione in cui la porta non verrà aperta ma verrà dato il “tiro”. In cui il “rusco” non sarà più uno scarto ma un prezioso materiale da riutilizzare e che dovremo imparare a non produrre nemmeno più. Sarà infatti importante insegnare ai bimbi che abbiamo una Terra sola e non esiste piano B. Nel farlo, dobbiamo anche dare loro gli strumenti per interpretare questi tempi nuovi e sconosciuti, e spingere loro a fare il passo più lungo della gamba per avere il coraggio di lasciare nuove impronte, sostituendo la paura con la curiosità e con la voglia di scoprire il nuovo. Per questo sarà una scuola in cui non ci si dividerà sul colore della pelle ma si lavorerà per valorizzare il colore delle idee.
Un risultato che si ottiene solo lavorando tutti insieme. E qui torniamo al lavoro di squadra. Un team compatto formato dalle insegnanti che li accompagneranno e da tutti i collaboratori a cui faccio tanti auguri di buon lavoro.
Ma anche dai genitori, il cui contributo è fondamentale. Mi piace ricordare l’aneddoto del padre che dice al figlio “fai attenzione a dove metti i piedi” e il figlio che gli risponde “fai attenzione tu, perché io seguo i tuoi passi”.
Riusciremo a fare tutto questo? Credo di sì. Basta solo che quando stiamo per dire o fare qualcosa ripensiamo a quando eravamo dei bimbi e tutto sarà più facile.
Buona scuola, ma soprattutto buona crescita a tutti i bambini e le bambine e a tutti gli adulti che sapranno cogliere l’occasione di dare un contributo per far crescere la comunità.