I mezzi spalaneve e la salatura delle strade sono molto efficaci per mantenere condizioni di buona viabilità anche con molta neve e ghiaccio. Purtroppo queste pratiche distruggono letteralmente il manto stradale, che deve poi essere ripristinato. Lo si fa in due modi:
nell’immediato (appena smette di nevicare o piovere) coprendo le buche con asfalto a freddo, quello che purtroppo si sbriciola in fretta e va spesso sistemato.
nel medio termine (quando le temperature e le condizioni meteo sono più stabili quindi in primavera/estate) con il lavoro di ripavimentazione con asfalto a caldo, che è ovviamente la soluzione più duratura e preferita, anche se la più costosa.
Chi deve farlo? Il Comune per le strade comunali e la Città metropolitana di Bologna per le strade provinciali, che sono tutte quelle di collegamento tra i centri urbani.
Noi abbiamo investito alcuni milioni di euro in pavimentazioni in questi anni, raggiungendo anche strade che non venivano asfaltate da anni. L’ultimo tratto (a chiusura della pianificazione 2017) è finito alcune settimane fa a Bazzano (foto). Proseguiremo anche quest’anno ma gli stanziamenti non bastono mai perchè la rete è sempre più estesa e fragile, esposta alle mutevoli e repentine condizioni climatiche e spesso la buca nasconde problemi più complessi come frane o rotture di sotto servizi.
Ora vi chiedo scusa. Perché so di aver detto cose ovvie e di avervi fatto forse perdere tempo, ma essendomi imbattuto in alcune inesattezze (diciamo così) scritte in rete, ho pensato di dare un contributo di approfondimento (in foto buca, asfalto a freddo, ripavimentazione).
Ps: ricordo che in caso di danni al proprio autoveicolo è possibile rivolgersi a Comune o Città metropolitana per richiedere un rimborso danni, per i quali gli enti sono assicurati.
Sono stati presentati ieri in Città metropolitana a Bologna gli interventi finalizzati alla riqualificazione e valorizzazione delle stazioni ferroviarie e del trasporto pubblico che vedono coinvolti diversi comuni del territorio tra cui anche Valsamoggia. Le proposte (11 in tutto: 10 stazioni SFM ed 1 stazione TPL) hanno l’obiettivo di incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico e migliorare i collegamenti tra il centro e la periferia della Città metropolitana. Gli interventi dureranno complessivamente 2 anni per un costo complessivo di 19.066.089 euro di cui 18.461.089 euro finanziati dal Bando Periferie.
In particolare sette interventi, tra i quali quelli del Comune di Imola, Calderara di Reno, Valsamoggia, Casalecchio di Reno, San Lazzaro di Savena, Ozzano dell’Emilia e Molinella, si occupano di facilitare l’accesso ciclopedonale alle stazioni tramite la creazione di sottopassaggi, la realizzazione di percorsi ciclopedonali, l’adeguamento della viabilità e il miglioramento dei sistemi di parcheggio.
I progetti di San Giovanni in Persiceto, Budrio e Zola Predosa invece propongono interventi di riqualificazione dell’area della stazione grazie alla rifunzionalizzazione di edifici dismessi, all’adeguamento degli spazi esterni ed al potenziamento dei servizi per la pubblica utenza.
Infine la proposta di Medicina valorizza il trasporto pubblico locale TPL attraverso la trasformazione dell’edificio dell’ex stazione ferroviaria in una nuova bus-station con servizi complementari (co-working e fab-lab) creando un importante snodo intermodale e promuovendo imprenditorialità ed inclusione sociale.
L’intervento di Valsamoggia consiste nella realizzazione della ciclopedonale Bazzano-Monteveglio via Barlete, un tragitto di oltre 5km, per garantire l’accesso ciclopedonale alla stazione di Bazzano per un importo di oltre 1 milione e mezzo di euro (completamente finanziati dal Bando Periferie). I lavori, che sono già affidati, termineranno entro il 2018.
Nei giorni scorsi il Consiglio Comunale di Valsamoggia ha approvato a maggioranza l’ordine del giorno presentato dai gruppi consiliari “Insieme per Daniele sindaco” e “Partito Democratico” avente ad oggetto “adesione all’appello Mai più fascismi” nel quale si legge tra l’altro che “I fascismi si sconfiggono solo con la conoscenza, con l’unità democratica e con la fermezza delle istituzioni”.
L’ordine del giorno chiedeva a Sindaco e Giunta di aderire integralmente all’appello “condividendo innanzitutto le preoccupazioni in esso contenute, e di proseguire le azioni di promozione intraprese, soprattutto a livello scolastico, utili a mantenere viva la memoria storica e a portare all’attenzione della popolazione il problema dei nuovi fascismi”.
Desidero ringraziare i gruppi consigliari per aver proposto l’ODG. Il nostro impegno in questo senso non viene mai meno. Il grande rammarico è che oggi la sottovalutazione di quel periodo viene anche da rappresentanti delle Istituzioni, da Sindaci e da candidati alle prossime elezioni politiche e questo non si può accettare. L’orrore di quegli anni va condannato in toto. Senza se e senza ma. Il fascismo non ha portato nulla di buono e su questo punto non ci possono essere fraintendimenti. Purtroppo la società sta perdendo quegli anticorpi che dovevano essere utili a far sì che il passato non tornasse. Evidentemente però sono stati fatti degli errori perché oggi il pericolo è grave e pensare di essere immuni significa commettere un errore terribile. Il fascismo va arginato con la conoscenza dei fatti reali. Conoscenze preziose per il futuro democratico della nostra comunità. Siamo a un punto cruciale. Non si può più rimandare. A Valsamoggia siamo fortunati perché da noi le testimonianze di quegli anni non sono mai mancate. Quello che serve oggi è un impegno quotidiano che deve tradursi anche nell’impegno di ciascuno a non girarsi dall’altra parte: perché in questo caso l’indifferenza è pericolosa tanto quanto le azioni violente. L’impegno deve essere di tutti i livelli: istituzioni, associazioni, sport (dove non sono mancati episodi da biasimare) e società civile. Qui non si parla di politica, si parla di non dimenticare cosa è successo sul nostro territorio.
L’approvazione dell’ordine del giorno aggiunge un altro tassello all’impegno antifascista del Comune di Valsamoggia dopo l’approvazione il 7 febbraio 2017 in Consiglio Comunale della mozione che vietava la vendita e la diffusione di gadget nazisti e fascisti sul territorio e l’approvazione a larga maggioranza il 19 dicembre 2017 in Consiglio Comunale delle modifiche al regolamento sull’occupazione di suolo pubblico con l’inserimento dell’espresso divieto di concessione di tali spazi ad organizzazioni e soggetti di ispirazione fascista e chiaramente antidemocratica.
La Città metropolitana investe 30milioni di euro sulle scuole del territorio: una pioggia di interventi sulle scuole superiori (60 edifici che accolgono complessivamente 38.569 studenti), una nuova scuola a Imola e un Polo Dinamico a Bologna. Si inizia così a dare attuazione a quelli che sono gli investimenti del Patto di Bologna riservati alle scuole (i 30mln sono parte dei 110 destinati a Bologna con la delibera Cipe della scorsa settimana).
Ai 30milioni se ne aggiungono altri 3,2mln per arrivare al 100% dei certificati di prevenzione incendi. Il fatto di dover effettuare questi interventi non vuol dire che ad oggi manchino i sistemi antincendio. Ci sono tutti e sono tutti a norma, però questo completa gli interventi correlati per l’ottenimento del certificato. Portiamo avanti un programma iniziato nel 2015 che si concluderà nel biennio 2018-2019.
Bologna: Nuovo Polo Dinamico
Per rispondere all’aumento degli studenti che scelgono le scuole del’area di Bologna, con netta preferenza per i licei, la Città metropolitana ha progettato un polo scolastico “dinamico” che potrà adattarsi alle future esigenze didattiche: l’edificio avrà infatti tre ingressi indipendenti in modo tale che la scuola potrà essere utilizzata come unico istituto o suddivisa in due o tre parti; tre moduli con aule, laboratori, uffici e ingressi indipendenti che potranno ospitare fino a 900 studenti. Il nuovo Polo sarà totalmente antisismico ad elevato risparmio energetico e costruito in bioedilizia. L’area (di proprietà della Città metropolitana di Bologna) individuata come idonea alla costruzione di nuovo edificio è quella adiacente alla palestra del Liceo Copernico. L’iter prevede prima di tutto una fase, già avviata, di condivisione del progetto che coinvolgerà i dirigenti scolastici, rappresentanti del Quartiere e le società sportive. Al termine di questo percorso si procederà all’approvazione del progetto, all’aggiudicazione con l’obiettivo di concludere i lavori entro il 2021. Importo complessivo del progetto: 6milioni di euro.
Imola: ristrutturazione del Convitto Scarabelli e costruzione della nuova palazzina Rambaldi Valeriani
La realizzazione del progetto consentirà di dare risposta alle esigenze di nuovi spazi e alla razionalizzazione delle sedi esistenti.
Il progetto prevede la ristrutturazione e la messa a norma del Convitto all’interno del plesso dell’Istituto Agrario Scarabelli-Ghini e la costruzione di un nuovo edificio scolastico presso l’attuale succursale dell’istituto Scarabelli Ghini in via D’Agostino a Imola. Gli interventi previsti permetteranno di ottimizzare gli usi degli immobili scolastici con una migliore distribuzione degli spazi, nonché un rinnovo degli edifici stessi, nel rispetto delle attuali normative in materia di prevenzione sismica. Importo complessivo del progetto: 8,1miliondi di euro.
IL DETTAGLIO DEGLI INTERVENTI
Sono 9 gli interventi di edilizia scolastica da realilzzare con i 30 milioni di euro previsti nel Piano operativo allegato alla delibera del Cipe pubblicata in Gazzetta ufficiale la scorsa settimana:
la costruzione del Nuovo Polo Dinamico di Bologna: euro 6.000.000
la ristrutturazione del Convitto Scarabelli e la costruzione della nuova palazzina Rambaldi Valeriani a Imola: euro 8.100.000
7 interventi di miglioramenti sismico in altrettanti istituti (palestra del Liceo Artistico ISART di Bologna per 800mila euro, dell’IIS “Scappi” di Casalecchio per 400mila euro e dell’IIS “Montessori -Da Vinci” Alto Reno Terme per 650mila euro; su tutti e tre i corpi del complesso storico del Liceo Galvani via Castiglione per 6,5mln di euro; sui 2 corpi adibiti a laboratori dell’IIS “Alberghe tti” succursale Viale Dante di Imola per 950mila euro; corpo della sede dell’IIS “Aldrovandi -Rubbiani” di via Marconi con efficientamento energetico e copertura per 3,5mln di euro; sede del Liceo Laura Bassi di via Sant’Isaia con efficientamento energetico e copertura per 3,1mln di euro): euro 15.900.000
A questi 9 interventi se ne aggiungono altri, per un importo di 4.850.000 euro, inseriti nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2018-2020 approvato mercoledì 31 dalla Giunta della Città metropolitana:
lavori di rifacimento e impermeabilizzazione delle coperture nella succursale Cassiano di via Ariosto a Imola: euro 250.000
lavori di messa in sicurezza all’Istituto Fantini di Vergato: euro 50.000
altri interventi di miglioramento sismico al Liceo Artistico Arcangeli: euro 3.500.000
interventi dii ampliamento dei locali al Liceo Sabin: euro 850.000
Sono inoltre già stati affidati e programmati 17 interventi di adeguamento alla normativa relativa alla prevenzione incendi, finanziati con mutui Bei 2017, per un importo totale di 3.223.000 euro.
Infine nel Bilancio 2017 sono contenuti altri interventi di edilizia scolastica per 3.535.000 euro, in particolare:
1.185.000 Efficientamento energetico e nuova copertura Belluzzi,
Oltre 900 articoli sequestrati e una sanzione di quasi 7mila euro che prevede anche la sospensione della parte di attività abusiva per violazione alla normativa sul commercio. Sono questi i risultati di un’operazione condotta dalla Polizia Municipale di Valsamoggia congiuntamente ai NAS Carabinieri di Bologna.
Ringrazio le Forze dell’Ordine per l’intervento a tutela della sicurezza di tutti i cittadini e della garanzia contro le pratiche scorrette che alterano il mercato penalizzando chi si adopera per realizzare e commercializzare prodotti certificati di qualità.
Non possiamo più tollerare pratiche che immettono sul mercato prodotti non certificati e non rispondenti alle normative di sicurezza mettendo in grave pericolo la nostra popolazione (sono recenti episodi molto gravi di danneggiamenti causati da elettrodomestici non certificati) soprattutto rivolti alla fascia più sensibile come i bambini sempre più spesso a contatto con giocattoli contraffatti e insicuri.
Questa mattina come ogni anno abbiamo ricordato a Cà Bortolani i caduti e i deportati del periodo fascista assieme alle ragazze e ai ragazzi della scuole medie di Savigno e Castello che hanno presentato molte interessanti letture e relazioni sul tema.
Ebbene, come rappresentante delle istituzioni (e dei cosiddetti “adulti”), ho sentito il dovere davanti a quei giovani di ragionare sulle nostre responsabilità verso quello che sta succedendo alla nostra società, che ha ricominciato a parlare di “razza bianca” e a fomentare l’odio verso il diverso di turno, vuoi perché di un’altra religione, con un altro colore della pelle, orientamento sessuale o politico.
Il tutto nella quasi totale indifferenza dei più. Anzi. Con molti che pensano apertamente che il manganello fascista o i campi di concentramento non sarebbero poi così male applicati alle categorie di cui sopra. Se questi sono i risultati, abbiamo fatto abbastanza per ricordare quell’orrore? Abbiamo fatto abbastanza per consolidare il NOI delle comunità, rispetto all’IO egoistico e pericoloso a cui non interessa più nulla degli altri? Abbiamo dato gli strumenti necessari per distinguere, denunciare, isolare i novelli inquisitori che infestano e contaminano con il loro odio quella che per molti é l’unica finestra sul mondo (ir)reale: lo schermo del proprio telefono?
L’unica cosa da fare è alzare il livello di quegli anticorpi fatti di conoscenza, che per decenni hanno tenuto lontano queste degenerazioni. E avere il coraggio di continuare a spiegare che ci salva solo tutti insieme.
Si è tenuta poco fa in Prefettura la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore conferite dal Presidente della Repubblica “ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra”.
Tra i cittadini residenti nella Provincia di Bologna c’era anche Alberto Borelli la cui onorificenza oggi è stata ritirata dal figlio Claudio. Un momento molto emozionante occasione, una volta di più, per non dimenticare i crimini commessi sull’umanità in quel terribile periodo.
In occasione della Giornata della Memoria sono tante le iniziative che fino al 4 febbraio vengono organizzate sul territorio: il programma
Sulla targa scoperta domenica mattina a Bazzano alla presenza di tantissime persone, si legge che è stato un sacerdote, un educatore e il promotore di tante iniziative importanti. Io vorrei sottolineare il suo ruolo come innovatore: un uomo di grande intelligenza e coraggio che è stato un precursore quando ha proposto progetti a quei tempi impossibili anche solo da immaginare per i più, progetti che hanno poi lasciato un segno tangibile sul territorio e sulla comunità.
L’invito che faccio a tutti è quindi questo: ricordiamo Don Bruno non solo come la persona che ha fatto crescere tanti ragazzi ma colui che, prendendo spunto dalle sue opere, può rendere capaci tutti noi di diventare un poco innovatori di se stessi e della propria comunità. Perché c’è davvero bisogno dell’intraprendenza e del coraggio di tutti.
Per consentire l’installazione dei ponti della ‘nuova bazzanese’, la viabilità di collegamento Muffa Calcara di Via Cassola è temporaneamente modificata e utilizza le nuove rampe di accesso. Procedete con attenzione.
Buio, rumore di aerei in lontananza che si stanno avvicinando, sirena che avverte del pericolo la popolazione, esplosioni. I ragazzi di terza media che questa mattina hanno partecipato alla cerimonia di intitolazione del rifugio antiaereo di Bazzano al partigiano Mario Anderlini, medaglia d’argento al Valore Militare, hanno potuto provare sulla loro pelle un’esperienza accaduta realmente oltre 70 anni fa. Oggi fortunatamente il nostro territorio è in pace e sono proprio le persone come Mario Anderlini che dobbiamo ringraziare per questo.
Un grazie per quello che ha fatto durante il secondo conflitto mondiale e un grazie per quello che ha fatto dopo. Il suo impegno nel raccontare, nel tramandare, nel condividere la testimonianza, ha un valore immenso perchè solo con la memoria riusciamo a farci gli anticorpi giusti per combattere gli estremismi che si stanno riaffacciando pericolosamente. Mario questo ruolo di memoria storica l’ha avuto per tanti anni e ora tocca a noi prendere il suo testimone e portarlo avanti. È proprio con questa intenzione che le classi terze delle scuole medie – che quest’anno in storia studieranno proprio quegli anni – oggi sono state qui con noi. Ad ascoltare testimonianze dirette e a ricordare e celebrare Mario, che sarebbe orgoglioso di vederli in un luogo significativo come questo.
Con l’intitolazione del rifugio, l’amministrazione sposa le motivazioni del Municipio di Bazzano che a sua volta ha accolto la proposta dell’ANPI di Bazzano. Riteniamo infatti che sia doveroso questo gesto dedicato a chi ha combattuto per la libertà di questi territori.
Lo storico Daniel Degli Esposti lo spiega bene ai ragazzi: “A Bazzano i bombardamenti iniziarono più tardi rispetto a Bologna. A quel tempo molte delle persone che abitavano in città erano arrivate fino qui sperando di essere più al sicuro. Ma con le tecnologie di una volta le bombe sicure erano quelle che colpivano l’obiettivo entro 1 km quindi di sicuro c’era ben poco e, quando arrivavano gli aerei, l’unica speranza che aveva la popolazione erano i rifugi. Oggi i rifugi sono luoghi di memoria che non vanno dimenticati e quello di Bazzano è uno dei meglio conservati di tutta la provincia di Bologna”.
“La resistenza – ha dichiarato questa mattina Luca Grasselli, Presidente del Municipio di Bazzano ricordando quando all’inizio degli anni 2000 Mario ha donato la sua medaglia al valore all’allora Comune di Bazzano – non è un fatto personale ma un grande fatto collettivo. E speriamo che in futuro questo luogo possa diventare un’aula didattica, uno strumento a disposizione di tutti affinché possano ricordare”.
Questa sera, alle ore 18.30 ci sarà un Live speciale della rubrica Frequenze Partigiane in onda su Radio Frequenza Appennino. Ospiti della trasmissione: Daniel Degli Esposti, storico; Pietro Ospitali, presidente ANPI Bazzano e Fausto Anderlini, figlio di Mario.