27 Gennaio: per non dimenticare la catastrofe nazifascista

La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (catastrofe/distruzione in ebraico) ovvero lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

A Monteveglio ricorderemo quel tragico periodo Domenica 27 Gennaio dalle ore 20.00 prima con il ritrovo attorno al falò in piazza con la distribuzione di brodo caldo e pane poi in sala polivalente attraverso lo spettacolo a cura del Teatro delle Temperie “MEMORIA 211” con Andrea Lupo e Margherita Zanardi

 David Sarnelli

  Serena Pecoraro. “Da un percorso di ricerca bibliografica

 abbiamo tratto testimonianze dirette

 di sopravvissuti alle persecuzioni della II guerra mondiale attraverso la voce di chi c’era
 riviviamo quelle storie drammatiche, commoventi 

ma anche cariche di speranza

 tramite il codice universale delle emozioni

 continuiamo a commuoverci per non dimenticare 

perchè tramite la storia dei singoli è più facile ricordare
 e 
perpetuare una memoria collettiva 

quale patrimonio da tramandare”.

cartolina 27 gen

Risultati primarie parlamentari Monteveglio

primarie-partito-democratico

Risultati Circolo PD di Monteveglio – 30 Dicembre 2012

(11) Paolo BOLOGNESI     14
(6) Claudio BROGLIA     26
(13)Domenico CELLA         10
(1) Andrea DE MARIA     144
(10) Sergio LO GIUDICE     16
(14) Paolo NEROZZI          7
(5) Salvatore VASSALLO     36
(11) Benedetto ZACCHIROLI      11
(2) Marilena FABBRI      76
(8) Rita GHEDINI          25
(6) Virginia GIERI         32
(9) Donata LENZI          19
(3) Gabriella MONTERA      64
(4) Sandra ZAMPA          52

Qui i risultati complessivi di Bologna.

Il nuovo Piano di Protezione Civile della Valsamoggia

Nel Consiglio Comunale del 20 Dicembre è stato approvato all’unanimità il nuovo Piano di Protezione Civile della Valsamoggia. LogoNew-ProCiv-ER

La Protezione Civile non interviene solo nei casi di emergenza ma, attraverso il monitoraggio del territorio, la raccolta e l’aggiornamento dei dati, individua i possibili rischi presenti sul territorio e intraprende azioni e provvedimenti, di raccordo con tutti i servizi comunali e sovraordinati, al fine di prevenirne o mitigarne i possibili effetti sulla popolazione.

La prima Autorità di Protezione Civile competente a livello comunale è il Sindaco che, al verificarsi dell’emergenza, assume il coordinamento dei servizi di soccorso e assistenza ai cittadini colpiti, provvedendo, con l’ausilio dei dei servizi comunali e del volontariato, a tutti gli interventi necessari per il ripristino della normalità.

Quando le risorse presenti nel Comune non sono sufficienti a fronteggiare l’emergenza il Sindaco richiede l’intervento della Prefettura, della Regione e dello Stato.

Al fine di pianificare le attività da porre in essere in caso di evento calamitoso è stato predisposto, dal Servizio Associato istituito con convenzione a fine 2011, in un unico testo per tutti i Comuni dell’Unione di Comuni il presente “Piano di Protezione Civile Valle del Samoggia”

Il Piano

Il Piano comunale di Protezione Civile predisposto individua i principali rischi presenti all’interno del territorio e definisce le procedure per una rapida ed efficiente gestione dell’emergenza. Approfondisci

Quei ragazzi di Sabbiuno contro il mostro nazifascista

Le parole nelle ultime lettere del partigiano Giordano Cavestro ucciso dopo pochi mesi di prigionia a soli 19 anni per ordine del gerarca fascista Pino Romualdi, citate nel saluto del Sindaco di Pianoro, Presidente di turno del Comitato per le Onoranze di Sabbiuno.

« Cari compagni, ora tocca a noi. Andiamo a raggiungere altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d’Italia. Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l’idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella. Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile. Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care. La mia giovinezza è spezzata, ma sono sicuro che servirà da esempio. Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà. »

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Fratelli d’Italia senza patria

“Italia, 2012. Mi chiamo Andrea, sono nato a Bologna 18 anni fa, figlio di  genitori non cittadini italiani, ma regolarmente residenti Italia. Fino ad oggi sono stato titolare di un permesso di soggiorno temporaneo che, rinnovato dai miei familiari, garantisce i diritti sociali (all’istruzione, alla salute, ecc.) e la libera circolazione in area Schengen, ma non permette, ad esempio, di viaggiare all’estero nella fase di rilascio e rinnovo, così come di iscriversi a sport agonistici. Ora posso richiedere la cittadinanza italiana ma ho solo un anno di tempo per provvedere e in ogni caso devo dimostrare di aver vissuto fino a quel momento con continuità sul territorio italiano. Io sono italiano, mi chiedo perchè non lo sono anche per la mia patria. ”

UnicefIl Consiglio Comunale di Monteveglio ha approvato un ordine del giorno (qui pdf) dalla campagna “Io come Tu” promossa dall’UNICEF Italia dal’ANCI e da altre Associazioni, sostenuta dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, per ribadire il diritto alla non discriminazione dei bambini e degli adolescenti di origine straniera che vivono, studiano e crescono in Italia e per promuovere una pubblica cerimonia per consegnare ai nati di famiglie straniere nel nostro territorio un attestato di riconoscimento simbolico di cittadinanza italiana.

Lo stesso Presidente della Repubblica considera un diritto elementare l’ acquisizione della cittadinanza fin dalla nascita degli stessi, nati e cresciuti in Italia, al fine di alimentare quell’energia vitale di cui oggi l’ Italia ha estremo bisogno visto anche che il diritto alla cittadinanza del paese in cui si nasce é riconosciuto in molti stati di tradizioni democratiche, quali gli Stati Uniti, ed ha permesso a tanti italiani figli di emigrati di sentirsi pienamente integrati nella vita sociale di quei paesi.

Le primarie della gente e della buona politica

Che le primarie del centro sinistra siano state una grande festa democratica credo sia sotto gli occhi di tutti, anche di quelli che dubitavano della loro utilità e che ora, insieme a tutti noi, non possono fare a meno di ringraziare sinceramente Pier Luigi Bersani per il suo coraggio e la sua visione politica alta e generosa: scommettere sulla nostra gente e in generale sulla voglia di buona politica è la scelta vincente, sempre.

E non dimentichiamo che tutto questo si è potuto svolgere grazie alle migliaia di volontari, ai sostenitori dei cinque candidati e alle forze politiche che hanno accettato la sfida di competere a viso aperto per costruire una casa comune.

Ora avanti compatti per la vera sfida, quella di riprendere in mano un Paese da troppi anni relegato a ruoli marginali se non proprio sbeffeggiato sui tavoli che contano, sperando di poter ragionare su un “patto per l’Italia” che possa sopravvivere anche all’alternanza delle forze politiche e che sia la base duratura su cui misurarsi confrontando idee e non personalismi, dando di nuovo alle giovani generazioni fiducia nel futuro e nella politica.

Tutti insieme, impegnandosi ognuno al proprio livello, “tranquilli, forti e decisi” possiamo davvero riuscire a cambiare il Paese.

(Sotto il mio intervento in rappresentanza dei Sindaci della Valsamoggia alla chiusura della campagna elettorale di Bersani al Paladozza, Bologna)

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La Camusso in Valle Samoggia: SI al Comune Unico per rispondere ai bisogni delle persone

[Dall’intervento di Susanna Camusso a Bazzano, Seg.Generale CGIL – 14/11/2012]

Perché un segretario generale viene da Roma a parlare di FUSIONE DEI COMUNI?
Perché l’attuale situazione economica ha messo in crisi il PATTO DI CITTADINANZA, improntato sul fatto che alla base di tutto ci sia il LAVORO, tenuto insieme dal WELFARE.
Il compito di DARE IL WELFARE è stato spostato DAL GOVERNO CENTRALE AI TERRITORI, ed è per questo che la buona realizzazione della cittadinanza e dei territori diventa un problema che riguarda la condizione dei lavoratori, ovvero un problema dei sindacati.
La crisi e la tendenza al taglio delle risorse alle amministrazioni ci impongono di PENSARE A COME REAGIRE. C’è bisogno di più solidarietà e più territorio per dare risposta ai giovani. Si allunga l’età della vita e la risposta non può essere solo nazionale.
Se tutto questo è vero, soprattutto su un territorio dove la contrattazione sociale si è sempre fatta e si sono sempre messi davanti i bisogni delle persone, si può discutere di come fare al meglio questo progetto, ma va comunque affrontata la realtà di essere senza risorse. Altrimenti si può ricorrere all’approccio del governo ovvero RIASSETTO ISTITUZIONALE PER DECRETO.
Invece qui sono le amministrazioni locali che cercano di riappropriarsi positivamente delle istituzioni. L’attuale distacco nei confronti delle istituzioni non si colma ponendo barricate al cambiamento, ma piuttosto coinvolgendo i cittadini per scoprire che, con dimensioni maggiori e più forti, si possono dare risposte migliori ai loro bisogni e si possono anche superare un po’ delle tante divisioni createsi in questo periodo, così da realizzare l’idea di eguaglianza tra cittadini di comuni a pochi chilometri tra loro.
Cittadinanza, risposte ai bisogni, uguaglianza sono principi generali, di valenza nazionale.
Più che città metropolitane e titolo quinto, la PRIMA RIFORMA da fare ora è l’ACCORPAMENTO DEI COMUNI.. anche e soprattutto perché i cittadini che hanno bisogno vanno a bussare alla porta più vicina.

Questa è una scelta di responsabilità fatta da chi la propone. E’ una risposta positiva che i territori danno ai tecnici e alla politica nazionale nonché una dimostrazione che è possibile fare buona politica e buona amministrazione.
(grazie alla trascrizione di Valentina Balestrazzi e revisione GD Valle Samoggia)

Pippo Civati: l’esempio della Valle Samoggia nel programma politico nazionale

“…l’esempio della Valle Samoggia dobbiamo metterlo nel programma politico nazionale..l’ultima fusione dei comuni che abbiamo fatto (in Lombardia) un consigliere del PDL ci ha spiegato che due comuni sul Lago di Como non potevano fondersi perchè “c’erano profonde differenze culturali”… non so tipo la Cina ed il Brasile…”

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