I rincari della benzina, del gas, del mutuo, dell’iva, degli alimentari e poi imu, irpef, bolli sono solo alcuni dei problemi con cui dobbiamo quotidianamente fare i conti, enfatizzati da questa infinita emergenza finanziaria che da un lato richiede, avida, sempre più risorse dall’altro sempre meno ne mette a disposizione per vivere una vita degna di quel nome.
Da almeno dieci anni sentiamo parlare di equità, lotta all’evasione e riduzione dei costi dell’apparato burocratico (e nel nostro piccolo il progetto di fusione dei comuni può essere un primo e significativo passo) ma quasi nulla è stato fatto e ci si scandalizza se si controlla o pretende uno scontrino fiscale oppure se si prova a chiedere un contributo in più ai pochi che hanno tanto. Sempre più voci invocano un cambio radicale della concezione di economia e di crescita ed in generale di società, riconoscendo i limiti del modello di sviluppo che ci ha portato in questa situazione. Facciamoci sentire prima che il peso insostenibile di vivere questa epoca non renda più possibile il confronto per la costruzione di un futuro diverso. (editoriale Monteveglio – n°2/2012)