Tutti i mezzi sono fuori da oggi pomeriggio, ci sono stati ritardi per motivi tecnici nella zona del Borgo storico di Oliveto in via di risoluzione. Pubblico come di consueto l’elenco dei servizi strada per strada (neve170113.pdf) degli interventi tutt’ora in corso. Segnalateci eventuali criticità ai soliti riferimenti.
Categoria: monteveglio
Il coraggio di non arrendersi
(editoriale “Monteveglio” n°4/2012)
“Grazie. Ancora una volta la nostra comunità ha dimostrato di essere capace di prendersi la responsabilità di decidere del proprio futuro, e come altre volte in passato, di non volere arrendersi ad un destino fatto solo di sacrifici e rinunce senza alcuna visione o prospettiva per il futuro. Monteveglio e la maggioranza dei cittadini della Valsamoggia hanno scelto, con il referendum per il nuovo comune unico, di fare squadra e provare a dimostrare che insieme si possono cambiare assetti che sembrano immutabili come la nostra pubblica amministrazione, non più in grado di dare le risposte necessarie alla gente.
Non è più il tempo di stare seduti a guardare e incolpare sempre gli altri di ciò che non va, è ora di trovare soluzioni per uscire da questa palude: per questo il 25 di novembre diventerà nel tempo la storica data simbolo del rilancio del nostro territorio, esempio da imitare.
Ora tutti al lavoro, ci aspetta un’impegnativa fase costituente per far nascere quella casa comune che sarà lo strumento necessario per realizzare un presente all’altezza delle nostre aspettative e riavere la speranza di costruire quel futuro che per colpa dei tanti veti e interessi personali di questi anni, in troppi ormai non riescono più nemmeno ad immaginare”.
Risultati primarie parlamentari Monteveglio
Risultati Circolo PD di Monteveglio – 30 Dicembre 2012
(11) Paolo BOLOGNESI 14
(6) Claudio BROGLIA 26
(13)Domenico CELLA 10
(1) Andrea DE MARIA 144
(10) Sergio LO GIUDICE 16
(14) Paolo NEROZZI 7
(5) Salvatore VASSALLO 36
(11) Benedetto ZACCHIROLI 11
(2) Marilena FABBRI 76
(8) Rita GHEDINI 25
(6) Virginia GIERI 32
(9) Donata LENZI 19
(3) Gabriella MONTERA 64
(4) Sandra ZAMPA 52
Qui i risultati complessivi di Bologna.
Il nuovo Piano di Protezione Civile della Valsamoggia
Nel Consiglio Comunale del 20 Dicembre è stato approvato all’unanimità il nuovo Piano di Protezione Civile della Valsamoggia.
La Protezione Civile non interviene solo nei casi di emergenza ma, attraverso il monitoraggio del territorio, la raccolta e l’aggiornamento dei dati, individua i possibili rischi presenti sul territorio e intraprende azioni e provvedimenti, di raccordo con tutti i servizi comunali e sovraordinati, al fine di prevenirne o mitigarne i possibili effetti sulla popolazione.
La prima Autorità di Protezione Civile competente a livello comunale è il Sindaco che, al verificarsi dell’emergenza, assume il coordinamento dei servizi di soccorso e assistenza ai cittadini colpiti, provvedendo, con l’ausilio dei dei servizi comunali e del volontariato, a tutti gli interventi necessari per il ripristino della normalità.
Quando le risorse presenti nel Comune non sono sufficienti a fronteggiare l’emergenza il Sindaco richiede l’intervento della Prefettura, della Regione e dello Stato.
Al fine di pianificare le attività da porre in essere in caso di evento calamitoso è stato predisposto, dal Servizio Associato istituito con convenzione a fine 2011, in un unico testo per tutti i Comuni dell’Unione di Comuni il presente “Piano di Protezione Civile Valle del Samoggia”
Il Piano
Il Piano comunale di Protezione Civile predisposto individua i principali rischi presenti all’interno del territorio e definisce le procedure per una rapida ed efficiente gestione dell’emergenza. Approfondisci
Fusione Valsamoggia: andare avanti con responsabilità nel rispetto della democrazia
Pubblico qui sotto il testo integrale della dichiarazione congiunta alla stampa dei 5 Sindaci sull’esito del referendum sulla fusione dei comuni Valsamoggia, in vista della decisione dell’assemblea legislativa regionale.
Non vi è nessuna velleità di “convincere” in poco tempo chi non ha creduto alla bontà della nostra proposta. Soltanto l’intenzione di dialogare con tutti, ascoltando con umiltà le ragioni del dissenso anche per chiarire ed eventualmente rivedere il progetto, ma dando la dignità che meritano anche ai cittadini che si sono espressi per il sì e che sono risultati maggioritari.
Deve essere altrettanto chiaro che non possiamo prenderci la responsabilità di ribaltare la volontà maggioritaria dei cittadini della Valsamoggia, che hanno deciso di darsi una possibilità di rilancio, facendo squadra e lavorando insieme, creandosi così un’opportunità di reagire alla pesante situazione economica e dare una prospettiva al territorio. Comprendiamo bene che si apre un periodo delicato ed importante, ma affronteremo le inevitabili tensioni con serenità e senza paura, auspicando che tutti comprendano che lavoriamo per il bene comune, di cui si possono anche avere diverse concezioni, ma che questo momento storico ci impone di avere coraggio. Questo è quello che sentiamo di dover fare per svolgere al meglio il ruolo che ricopriamo come Sindaci; i cittadini come sempre giudicheranno, valutando i fatti, la bontà di queste scelte.
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(dichiarazione ufficiale)
Nelle prossime settimane l’assemblea legislativa regionale avrà il compito di decidere in merito al progetto di fusione della Valsamoggia, partendo dal risultato del referendum del 25 novembre. Il risultato del voto complessivo (51, 5 %) e quello relativo ai singoli comuni (3 a 2) sono favorevoli al comune unico Valsamoggia. E’ altrettanto incontestabile però che a Bazzano e Savigno si sono manifestate le ragioni del no.
Come Sindaci pensiamo che l’unico modo per assumere una posizione sia affidarsi alla democrazia. Da un lato questo significa che la maggioranza si è espressa favorevolmente al processo di fusione dei Comuni (e a ciò hanno contribuito anche i voti di quei cittadini che a Bazzano e a Savigno sono risultati in minoranza), che ha trovato quindi un sostegno e una conferma tra i cittadini della vallata; dall’altro prevede che chi governa ha il dovere di ascoltare le ragioni di quei cittadini che non hanno creduto al progetto, dando a tutti pari dignità, evitando immotivati trionfalismi ed essendo capaci con umiltà di ascoltare le ragioni e i motivi di dissenso, mettendoci anche in discussione – come promotori del progetto – su quello che possiamo avere sbagliato e sul perché in due Comuni non siamo stati capiti fino in fondo.
Questo in concreto significa che per chi crede nella validità del progetto, in questo contesto di crisi sociale, in cui sono messi gravemente in discussione i servizi alla persona, di crisi economica e dei conti pubblici, è giunto il tempo della responsabilità. La responsabilità di fare la scelta di non dover guardare domani in faccia i cittadini e negargli servizi, avendo avuto un risultato referendario che pone le condizioni per andare avanti. E’ una scelta difficile, ma bisogna avere coraggio – sapendo che l’alternativa è il peggioramento della qualità e del numero dei servizi dati alla cittadinanza, come del resto i nostri colleghi Sindaci di tutta Italia stanno disperatamente cercando di far capire a tutti i livelli.
I cittadini della Valsamoggia hanno scelto di non arrendersi a questo inesorabile declino e hanno deciso di darsi una possibilità di rilancio, facendo squadra e lavorando insieme. Insomma con il Referendum si sono creati la proprio opportunità.
Fare questa valutazione vuol dire che la maggioranza dei voti in numero assoluto era una condizione imprescindibile per andare avanti e che non si vede per quali ragioni noi dovremmo fermare il processo di fusione che è stato approvato dalla maggioranza dei cittadini. L’assemblea legislativa regionale, a cui spetta la decisione, farà la sua valutazione. Intanto prendiamoci tempo per dialogare con chi non ha condiviso il progetto di fusione, per entrare nelle ragioni del dissenso laddove si è manifestato con maggiore enfasi, per arrivare infine anche a chiarire ed eventualmente rivedere il progetto.
Ci aspetta inoltre una fase molto delicata ed importante, quella del processo costituente del nuovo comune, a cui tutti siamo chiamati a dare spunti e contributi, forze politiche, associazioni, cittadinanza: è anche in questa direzione che i nostri sforzi si dovranno concentrare nell’immediato futuro, trovando una fase di discussione sui valori che muovono la nostra comunità, sui temi amministrativi, sulle forme organizzative e di rappresentanza del nuovo comune, sulla tipologia dei servizi che una pubblica amministrazione deve fornire.
Non nascondiamo le difficoltà di questo lavoro e comprendiamo bene le tensioni che ne deriveranno, ma il senso di responsabilità verso la cittadinanza ci impone di affrontare le difficoltà senza paura e con serenità, auspicando che tutti comprendano che lavoriamo per il bene collettivo, del quale si possono avere diverse concezioni, ma che è il nostro obiettivo ultimo: questo momento storico ci impone di avere coraggio. Questo è quello che sentiamo di dover fare per svolgere al meglio il ruolo che ricopriamo come Sindaci; i cittadini come sempre giudicheranno, valutando i fatti, la bontà di queste scelte.
Fratelli d’Italia senza patria
“Italia, 2012. Mi chiamo Andrea, sono nato a Bologna 18 anni fa, figlio di genitori non cittadini italiani, ma regolarmente residenti Italia. Fino ad oggi sono stato titolare di un permesso di soggiorno temporaneo che, rinnovato dai miei familiari, garantisce i diritti sociali (all’istruzione, alla salute, ecc.) e la libera circolazione in area Schengen, ma non permette, ad esempio, di viaggiare all’estero nella fase di rilascio e rinnovo, così come di iscriversi a sport agonistici. Ora posso richiedere la cittadinanza italiana ma ho solo un anno di tempo per provvedere e in ogni caso devo dimostrare di aver vissuto fino a quel momento con continuità sul territorio italiano. Io sono italiano, mi chiedo perchè non lo sono anche per la mia patria. ”
Il Consiglio Comunale di Monteveglio ha approvato un ordine del giorno (qui pdf) dalla campagna “Io come Tu” promossa dall’UNICEF Italia dal’ANCI e da altre Associazioni, sostenuta dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, per ribadire il diritto alla non discriminazione dei bambini e degli adolescenti di origine straniera che vivono, studiano e crescono in Italia e per promuovere una pubblica cerimonia per consegnare ai nati di famiglie straniere nel nostro territorio un attestato di riconoscimento simbolico di cittadinanza italiana.
Lo stesso Presidente della Repubblica considera un diritto elementare l’ acquisizione della cittadinanza fin dalla nascita degli stessi, nati e cresciuti in Italia, al fine di alimentare quell’energia vitale di cui oggi l’ Italia ha estremo bisogno visto anche che il diritto alla cittadinanza del paese in cui si nasce é riconosciuto in molti stati di tradizioni democratiche, quali gli Stati Uniti, ed ha permesso a tanti italiani figli di emigrati di sentirsi pienamente integrati nella vita sociale di quei paesi.
Le primarie della gente e della buona politica
Che le primarie del centro sinistra siano state una grande festa democratica credo sia sotto gli occhi di tutti, anche di quelli che dubitavano della loro utilità e che ora, insieme a tutti noi, non possono fare a meno di ringraziare sinceramente Pier Luigi Bersani per il suo coraggio e la sua visione politica alta e generosa: scommettere sulla nostra gente e in generale sulla voglia di buona politica è la scelta vincente, sempre.
E non dimentichiamo che tutto questo si è potuto svolgere grazie alle migliaia di volontari, ai sostenitori dei cinque candidati e alle forze politiche che hanno accettato la sfida di competere a viso aperto per costruire una casa comune.
Ora avanti compatti per la vera sfida, quella di riprendere in mano un Paese da troppi anni relegato a ruoli marginali se non proprio sbeffeggiato sui tavoli che contano, sperando di poter ragionare su un “patto per l’Italia” che possa sopravvivere anche all’alternanza delle forze politiche e che sia la base duratura su cui misurarsi confrontando idee e non personalismi, dando di nuovo alle giovani generazioni fiducia nel futuro e nella politica.
Tutti insieme, impegnandosi ognuno al proprio livello, “tranquilli, forti e decisi” possiamo davvero riuscire a cambiare il Paese.
(Sotto il mio intervento in rappresentanza dei Sindaci della Valsamoggia alla chiusura della campagna elettorale di Bersani al Paladozza, Bologna)
[youtube=http://youtu.be/d3zeFh5Ogjs]
No a nuove cave in Valsamoggia
Ieri sera i consigli comunali di Monteveglio e Bazzano hanno approvato (nessun voto contrario) un ordine del giorno proposto dai gruppi di maggioranza che vieta l’apertura di nuove cave sul territorio. Un orientamento molto importante visto che si è da poco aperta la Conferenza di Pianificazione per l’approvazione del Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (PIAE) ed il parere dei comuni è ora vincolante nell’analisi delle proposte pervenute dai privati.
L’odg impegna il Sindaco e la Giunta ad attivare l’Ufficio di Piano dell’Unione dei Comuni per l’uso della cartografia e degli studi del PSC per avvalorare la posizione politica con considerazioni tecniche sulla impossibilità di nuove cave nel territorio della Valle del Samoggia, a tenere in considerazione solo opere di completamento o interventi minori alle cave esistenti, senza interessare ulteriori terreni sottratti all’agricoltura, mantenendo la riqualificazione ambientale delle zone attualmente interessate a cave e a valorizzare il recupero di materiale da demolizione quale conveniente alternativa ai materiali naturali sia per sottofondi e riempimenti, sia per malte e conglomerati, determinandone una quota significativa dei fabbisogni stimati nel PIAE stesso.
Ricordo che già nel 2009 era stata presentata dai Comuni della Valsamoggia una osservazione al Piano di Tutela delle Acque (PTA) sulla contrarietà alla realizzazione di un numero di invasi nel territorio superiori alla reale necessità dichiarata dal PTA e quindi a nuove zone estrattive per la ghiaia
(l’odg qui e sul sito del comune www.comune.monteveglio.bo.it)
Il Referendum sul Comune Unico dice SI e Valsamoggia
Maggioranza dei SI (51,46%) e del nome “Valsamoggia”, con una affluenza che ha sfiorato la metà degli aventi diritto. Prevalgono i SI a Crespellano (57,02%), Monteveglio (59,03%) e Castello di Serravalle (51,74%). Nei Comuni di Bazzano e Savigno invece in maggioranza i contrari alla proposta: i favorevoli si fermano rispettivamente al 41,48% e 43,20%. Ora la parola all’assemblea legislativa regionale. Un ringraziamento a tutti i cittadini che hanno partecipato numerosi alla consultazione. (sotto i dati da www.fusionesamoggia.it)
QUESITO REFERENDARIO 1
Consenso alla fusione (scheda grigia) “Volete voi che i Comuni di Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savigno nella Provincia di Bologna siano unificati in un unico Comune mediante fusione?”
Comune | SI | NO | (b) | (n) |
Bazzano | 1.081 (41,48%) |
1.525 (58,52%) |
13 | 10 |
Castello di Serravalle | 892 (51,74%) |
832 (48,26%) |
10 | 5 |
Crespellano | 1982 (57,02%) |
1494 (42,98%) |
16 | 14 |
Monteveglio | 1.255 (59,03%) |
871 (40,97%) |
13 | 10 |
Savigno | 516 (43,20%) |
679 (56,80%) |
6 | 9 |
Aggregati | 5.726 (51,46%) |
5.401 (48,54%) |
(b) schede bianche – (n) schede nulle
QUESITO REFERENDARIO 2
Nome comune unico (scheda rossa) “Con quale dei seguenti nomi volete sia denominato il nuovo Comune? A) Valle del Samoggia; B) Valsamoggia; C) Samoggia; D) Samodia”
Comune | A | B | C | D | (b) | (n) |
Bazzano | 748 | 702 | 143 | 204 | 626 | 206 |
Castello di Serravalle | 550 | 492 | 92 | 150 | 349 | 105 |
Crespellano | 983 | 1.164 | 228 | 295 | 636 | 194 |
Monteveglio | 678 | 692 | 116 | 186 | 361 | 113 |
Savigno | 304 | 315 | 78 | 78 | 298 | 137 |
Aggregati | 3.263 | 3.365 | 657 | 913 | 2.270 | 537 |
(b) schede bianche – (n) schede nulle
AFFLUENZA FINALE ALLE URNE
Comune | Quesito | % | Votanti |
Bazzano | 1 | 51,88 | 2.629 |
2 | 51,88 | 2.629 | |
Castello di Serravalle | 1 | 46,35 | 1.739 |
2 | 46,33 | 1.738 | |
Crespellano | 1 | 45,83 | 3.506 |
2 | 45,75 | 3.500 | |
Monteveglio | 1 | 52,22 | 2.149 |
2 | 52,15 | 2.146 | |
Savigno | 1 | 53,30 | 1.210 |
2 | 53,30 | 1.210 |