Si è conclusa la prima fase di lavori per la manutenzione straordinaria. L’investimento complessivo è pari a circa 1 milione di euro tra asfalto e segnaletica orizzontale. I lavori sono stati possibili grazie (come sempre) al nuovo comune di Valsamoggia che, essendo fuori dal patto di stabilità, può usare le risorse locali per le esigenze della propria comunità. Il piano riprenderà nell’estate 2015. Sotto, la galleria di foto che mostra alcune strade dopo i lavori.
– Via S. Andrea
– via Farnè
– via parviano
– via rio monteorsello
– via Tiola
– Piazza Tien an Man
– strada di accesso agli impianti sportivi
– Via Isola
Municipalità di Monteveglio
– Via Abbazia
– Via Montebudello
– Via Barlete
– via Puglie
– via Cà Bianca
– F.lli Cervi
– via macchiavelli
– Via Fossetta
– via marzatore
Municipalità di Bazzano
– via Castelfranco
– via Mazzini
– via Gordini
Municipalità di Crespellano
– via Lunga
– via bargellina
– via Puglie
– via Cassoletta
Questa sera nella Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano di Bazzano laSchola Cantorum si esibirà per il tradizionale concerto di Natale (Ore 21.00 – Schola Cantorum di Bazzano, dir. Manuela Borghi; Giacomo Zaccherini, organo;
Corale Polifonica Evaristo Pancaldi, dir. Luca Colombini; Roberto Goldoni, organo; Modena Brass, ottoni; Elisa Sala, percussioni).
Nell’invitare tutta la popolazione, colgo l’occasione per ringraziare il coro per la partecipazione a Vienna ad un’importante rassegna internazionale e per aver rappresentato l’Italia come coro di Bazzano e della Valsamoggia in un contesto culturale cosi importante.
Approvata la nuova struttura organizzativa del nuovo Comune di Valsamoggia che beneficia dei vantaggi della semplificazione amministrativa e della riduzione della burocrazia derivanti dall’unificazione dei comuni.
A partire dal 1 gennaio 2015, la posizioni organizzative, ovvero i responsabili, saranno ridotte da 20 a 14 con conseguente riduzione di ulteriori diverse migliaia di euro dei costi del personale. La selezione interna, che era aperta a tutti i dipendenti di Valsamoggia, si è conclusa ieri e si è basata principalmente su curriculum e obiettivi raggiunti, in modo da valorizzare merito e capacità e creare quel giusto ricambio che nella pubblica amministrazione di solito è più che mai bloccato.
Sono previste assunzioni nei soli ruoli ‘operativi’ e quindi due nuovi agenti della polizia municipale e un operatore della squadra esterna mentre al contrario non si prevede l’inserimento di alcuna figura dirigenziale nonostante il nuovo comune per legge potrebbe istituirle.
Se si vuole aggredire la burocrazia che blocca gli apparati pubblici bisogna dare il buon esempio e Valsamoggia è in prima linea.
Girano documenti su ipotetiche centrali che bruciano biomasse a Crespellano. Non esiste nulla di tutto ciò. Centrali di quella natura tra l’altro sono in contrasto con il PAES (Piano Azione per l’Energia Sostenibile) che avevamo approvato quando eravamo cinque Comuni e che abbiamo ora recepito come Comune di Valsamoggia. E ovviamente non esiste nessuna volontà e nessun progetto di realizzazione di centrali di questo tipo da parte dell’Amministrazione che guido.
E allora di cosa parliamo?
Parliamo di una richiesta di installazione, da parte di un’azienda PRIVATA, di un piccolo impianto alimentato da gas di sintesi, in pratica un ‘bollitore’ che fa reagire materiale di risulta vegetale. Il ‘vapore’ prodotto è gas che viene utilizzato per alimentare un motore da camion, 6 cilindri euro6 a basso regime (1200-1400giri/min), il quale produce energia elettrica. Dal processo si estrae inoltre calore che viene riutilizzato.
Quanto è grande?
un ‘bollitore’: botte alta circa 6m e dal diametro di 2m
motore 1m x 80cm che sarà inserito in un container così da azzerarne il rumore
un’area di stoccaggio materiale (a titolo esemplificativo la centrale di zola usa circa 25.000 tonnellate/anno mentre questa ne userebbe 1.600 tonnellate/anno)
superficie totale circa 150m2
Materiale di risulta?
acqua per raffreddamento → riciclata a ciclo chiuso
scarico motore endotermico → è presente un ulteriore filtro elettronico per abbattimento scarichi
residuo bollitore → materiale ad uso concime agricolo 50t/anno, olio lubrificante 600kg/anno
Vantaggi emissioni?
meno 200 tep/anno (tonnellate equivalenti di petrolio)
meno 850 t CO2
La conferenza di servizio del 15 dicembre, alla presenza di tutti gli enti, si occuperà di valutare se la richiesta del privato rispetta tutti i criteri di legge (urbanistica, rumore, emissioni, paesaggio, etc…). Dopo aver ricevuto tutti i pareri da parte degli enti competenti, se e solo se tutte le leggi saranno rispettate compresa quella che vuole che il saldo delle emissioni sia almeno pari a zero, si passerà alla valutazione del rilascio del titolo abilitativo.
Preciso anche che questa amministrazione nulla ha a che fare con l’azienda privata e che non percepirà alcun introito dall’operazione essendo essa di natura totalmente commerciale.
Inoltre, non appena avuti i pareri degli Enti e prima di qualsiasi ulteriore passaggio, sarà convocata un’assemblea pubblica per confrontarci sul tema.
L’innovazione è tra le nostre priorità. E’ per questo che, per dare spazio all’innovazione, gli uffici al primo piano dell’ex Municipio di Monteveglio rimasti vuoti dopo la fusione, saranno dotati di attrezzature e messi a disposizione di chi ha idee e vuole svilupparle.
Uno spazio di lavoro condiviso e attrezzato, decentrato rispetto alla città per essere più funzionale alle esigenze di chi vive sul territorio, a disposizione di chi ha idee ma non i mezzi o gli spazi per svilupparle. Un luogo che potrà essere utilizzato dai professionisti come luogo di scambio di competenze ed esperienze e di interazione (coworking) oppure diventare un bacino di fornitura per le imprese locali o essere utilizzato per esternalizzare l’investimento in R&D (FabLab).
All’interno degli spazi – che sono al momento in fase di ristrutturazione per poter essere pronti entro marzo 2015 quando lo spazio Coworking/FabLab diventerà pienamente operativo – si potranno organizzare e realizzare corsi, workshop, Design Thinking, Stampa 3D, Scanner 3d, open innovation e laboratori in collaborazione con le scuole elementari e medie del territorio.
Se si ha il coraggio di fare le riforme, si possono fare grandi cose e questo spazio sarà l’esempio concreto di come dall’innovazione amministrativa possono nascere opportunità per l’innovazione sociale.
Al nostro fianco in questo progetto che per la prima volta nasce all’interno di un palazzo municipale, ci sono le Associazioni COB Social Innovation per l’area coworking e FabLab Valsamoggia per l’area FabLab.Mini-glossario Coworking: luogo fisico dove diverse tipologie di persone (freelance, professionisti, microimprese, startupper, giovani studenti) possono lavorare e sviluppare i loro progetti facendo convergere competenze diverse. E’ un luogo di contaminazione che promuove la cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione. E’ un luogo di scambio di esperienze e competenze. E’ una fucina di idee e professionalità innovative con le quali le imprese del territorio possono interagire e collaborare.
FabLab: si ispira al primo nato al MIT di Boston, ed è uno spazio in cui sono presenti macchinari per fabbricazione digitale come per esempio stampanti 3D, laser cutter e schede elettroniche come Arduino. La filosofia del FabLab è quella dell’ “Open Source” e del “Do It Yourself”.
I partner dell’Amministrazione COB Social Innovation (http://cobusiness.org): associazione già operante nel settore coworking, con la gestione di uno spazio di lavoro condiviso di 300 mq a Bologna, ed è inoltre attiva in progetti di innovazione sociale e start-up d’impresa.
FabLab Valsamoggia: nasce dall’esperienza di Juno Design – noto studio di progettazione e prototipazione bolognese – che assieme a CNA e ABC Appennino Beni Culturali sono sostenitori del progetto. FABLAB Valsamoggia fa già parte della rete Mak-ER, The digital manufacturing network of Emilia Romagna.
Nei giorni scorsi la commissione urbanistica scolastica si è riunita per pianificare l’entrata in fuzione, prevista a settembre, per l’anno scolastico 2015, del nuovo plesso scolastico di Monteveglio.
Quale miglior modo di parlare della nuova scuola se non quello di vederla di persona? Per questo abbiamo pensato di convocare l’incontro dentro la nuova struttura, nella futura sala mensa, a cui poi è seguito un sopralluogo complessivo.
Grazie agli assessori Di Pilato e Dardi presenti all’incontro, al dirigente Zanaroli, ai funzionari comunali, a tutti i genitori ed insegnanti presenti che ci hanno consentito di dare ulteriori dettagli sull’operazione e al capo cantiere Geom. Sforza della ditta KS che ci ha accompagnato nella visita al cantiere. Sotto alcune foto della seduta e della struttura, con il dettaglio di una delle centrali di ricircolo automatico dell’aria con recupero di calore.
Nota bene: alcuni pannelli del controsoffitto sono stati rimossi per consentire il collaudo finale degli impianti, attualmente in fase di completamento.
Nella Giunta Comunale della scorsa settimana è stato approvato il progetto definitivo per il maxi ampliamento del centro sportivo di Crespellano. Si tratta di un investimento di oltre 2,5 milioni di euro, risorse liberate dal patto di stabilità esclusivamente grazie alla riforma che ha costituito il nuovo Comune di Valsamoggia che, come comune derivante da fusione, è fuori dal patto.
In particolare saranno realizzati:
un nuovo campo da calcio in erba sintetica di ultima generazione
un nuovo campo da basket
una tribuna
la copertura dei campi da tennis
un ‘percorso vita’ pedonale di un chilometro
la ristrutturazione dei locali esistenti
una nuova palazzina servizi
tutti i collegamenti tra i vari impianti.
Il bando di gara (quadro economico pari a 2.600.000 euro) uscirà nelle prossime settimane e l’inizio dei lavori – cosi come concordato con la Polisportiva di Crespellano anche per evitare l’interruzione delle attività in corso – è previsto per il 4 Maggio 2015.
E’ stata una domenica molto strana per i nostri territori, abituati alle file ai seggi che questa volta invece hanno lasciato spazio a corridoi semi deserti. Fenomeno troppo ampio e trasversale per non preoccupare tutti e spingerci ad approfondite riflessioni in merito.
In questo scenario ha ottenuto la Presidenza la coalizione che ha senza dubbio le maggiori capacità di provare a superare questo momento difficile. Risultano molto ridimensionati il movimento di Grillo e quello di Berlusconi che hanno dimostrato di non avere idee e strumenti adeguati a risolvere i problemi delle persone, ma anzi di essere, da un certo punto di vista ormai alquanto distaccati dalla realtà delle cose. Riprende slancio il leghismo, pescando anche da quei bacini di voti, ritornando alle origini e al suo messaggio delle radici.Dato quest’ultimo che dimostra anche qui la difficoltà del centrodestra italiano nel trovare ed offrire innovative proposte politiche al proprio elettorato e al sistema politico.
Ora è necessario uno sforzo del nuovo Consiglio regionale per evitare cinque anni di campagna elettorale permanente, che sarebbe deleteria vista l’assoluta necessità di riforme e scelte profonde per il nostro territorio regionale.
Stefano Bonaccini ha l’esperienza e la conoscenza capillare del nostro territorio giuste per cogliere la possibilità di realizzare il progetto di rilancio dell’Emilia Romagna che è più che mai urgente e necessario. Auguri quindi di buon lavoro al nuovo Presidente e a tutti i consiglieri eletti.
Qui i risultati completi seggio per seggio della Valsamoggia con Bonaccini al 54,33%
Nonostante le pesanti incognite sulle risorse a disposizione della futura Città Metropolitana di Bologna, procede l’iter di costruzione del nuovo Statuto elaborato dai componenti del Consiglio Metropolitano eletto a fine settembre.
Nella prima bozza presentata ieri pomeriggio dal Sindaco Virginio Merola in sede di Conferenza Metropolitana, sono presenti anche due emendamenti che ho proposto che riguardano il principio di cittadinanza digitale e il principio di Resilienza.
L’articolo che riguarda il diritto di cittadinanza digitale (art.11) dispone che la Città Metropolitana si attivi per garantire a tutti i cittadini uguale diritto di accesso alla rete con modalità tecnologicamente adeguate, che renda universalmente disponibili tutti i dati prodotti sotto forma di dati aperti (Open data), che si impegni a utilizzare prioritariamente software Open Source e che assicuri un ampio ricorso a forme di consultazione e modalità di partecipazione in rete, promuovendo l’elaborazione e lo sviluppo delle forme di democrazia digitale.
Ritengo strategico e fondamentale azzerare il divario digitale tra i cittadini che oggi vedono ancora diverse porzioni del territorio metropolitano, soprattutto montano ma non solo, ancora sprovviste di una qualsiasi forma di connessione a banda larga. Internet offre grandi vantaggi in termini di semplificazione burocratica e possibilità di fare impresa e la città metropolitana deve lavorare e investire per non lasciare indietro nessuno.
L’articolo sulla Resilienza(art.13 comma 1,2) prevede che Bologna diventi una Città Metropolitana che opera per consentire alle sue componenti istituzionali, sociali, economiche e organizzative di reagire ai traumi e ai cambiamenti senza degenerare o interrompere le proprie funzioni. A tale scopo la Città Metropolitana di Bologna deve predisporre idonei strumenti permanenti che consentano di perseguire tali obiettivi.
La città metropolitana di Bologna deve anche rispettare i limiti delle risorse naturali e non prescindere dall’evidenza che lo sviluppo delle attività umane è dipendente dalla qualità degli ecosistemi che lo sostengono a livello locale e globale, che esistono limiti di sicurezza che non devono essere superati e che ciò pone inevitabilmente dei limiti alla crescita economica quando questa è basata sul consumo delle risorse e produce rifiuti e sostanze inquinanti.
Conosco molto bene questi principi perché quando da Sindaco di Monteveglio abbiamo aderito ai principi delle Città di Transizione verso comunità progettate per non usare combustibili fossili, siamo diventati il primo comune di transizione italiano e il testo che ho proposto è il frutto del contributo collettivo di molti cittadini del nostro territorio.
Credo fortemente che ci si debba impegnare concretamente per difendere l’ambiente in cui viviamo e che solo con la consapevolezza e il rispetto rigoroso di questi principi si possa tentare di invertire la pericolosa strada che sta causando i devastanti cambiamenti climatici ormai sotto gli occhi di tutti e generare nuovi meccanismi di sviluppo basati sui concetti di economia circolare.
L’iter partecipativo, che è iniziato ieri pomeriggio, porterà all’adozione dello Statuto entro la fine dell’anno. E’ stato attivato anche un sito ove poter far pervenire contributi su tutti i temi. Di seguito gli articoli citati nella versione attuale e qui la bozza di Statuto integrale (pdf).
Art. 11 Principi di cittadinanza digitale
1. Tutti i cittadini hanno eguale diritto di accedere alla rete internet, in condizione di parità,
con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine
economico, sociale e territoriale. La Città metropolitana si impegna a sviluppare
progettualità adeguate per garantire l’esercizio di tale diritto.
2. I dati prodotti dalla Città Metropolitana di Bologna devono essere resi universalmente
disponibili sotto forma di dati aperti (Open data).
3. La Città metropolitana si impegna ad utilizzare prioritariamente software liberi o a codice
sorgente aperto (Open source).
4. La Città metropolitana agli scopi sopra descritti assicura un ampio ricorso a forme di
consultazione e modalità di partecipazione in rete, promuovendo l’elaborazione e lo
sviluppo delle forme di democrazia digitale.
Art. 13 Ambiente e governo del territorio
1. La Città metropolitana opera per aumentare la sua resilienza ovvero per consentire alle
sue componenti sociali, economiche e organizzative di reagire ai traumi e ai cambiamenti
senza degenerare o interrompere le proprie funzioni. A tale scopo predispone idonei
strumenti permanenti che consentano di perseguire tale obiettivo.
2. La Città metropolitana è consapevole che lo sviluppo delle attività umane è dipendente
dalla qualità degli ecosistemi che lo sostengono a livello locale e globale, che esistono
limiti di sicurezza che non devono essere superati e che ciò pone inevitabilmente dei limiti
alla crescita economica, quando questa è basata sul consumo delle risorse e produce
rifiuti e sostanze inquinanti.