ENERGIA ELETTRICA 100% DA FONTI RINNOVABILI PER VALSAMOGGIA. Anche quest'anno tutte le utenze in carico al Comune di…
Pubblicato da Daniele Ruscigno su Mercoledì 4 maggio 2016
Categoria: valsamoggia
25 aprile: l’esempio di quei giovani nella crisi di questi tempi
“Buongiorno a tutti e benvenuti alle Celebrazioni per il 25 aprile.
Ringrazio subito l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, che svolge un lavoro prezioso e che ha contribuito alla organizzazione del lungo cartellone di eventi che da qualche settimana sta arrichendo il tutto il nostro territorio. ANPI su cui come Amministrazione abbiamo fortemente voluto investire in Valsamoggia e che ci ha portato a inaugurare infatti qualche mese fa una nuova sede a Crespellano.
È difficile quest’anno parlare di Libertà e Democrazia e delle tante e dei tanti che sono morti per realizzarla nel nostro Paese, senza pensare a quello che succede ogni giorno ai nostri confini, nei nostri mari, in Europa, senza pensare alle centinaia di morti e alla disperazione nei campi profughi.
Non è possibile ricordare la Resistenza e rendere omaggio ai partigiani e ai caduti senza dire chiaramente e ad alta voce che il filo spinato che si vuole erigere al Brennero è una sfregio e una ferita. Non solo all’idea e al progetto di Europa unita.
È uno sfregio all’umanità e a quei valori che ci rendono quello che siamo.
È una ferita che stiamo infliggendo a noi stessi credendo invece, in modo miope, di proteggerci.
I partigiani sapevano che piegare la testa poteva voler dire sicurezza momentanea. Poteva voler dire avere salva la vita invece di metterla a repentaglio combattendo.
Ma sapevano anche che, senza libertà e senza diritti, questo avrebbe avuto un significato spaventoso per loro stessi ma anche per le generazioni a venire, per i loro figli.
Il 25 aprile diventa solo retorica se smettiamo di essere capaci di riconoscere il fascismo e l’abisso in cui era sprofondato l’uomo nella seconda guerra mondiale, quando lo vediamo ripetersi.
Tocca a ognuno, ognuno al proprio livello, raccogliere l’eredità dei partigiani e difendere la libertà e la democrazia.
A chi governa, nelle politiche e nelle grandi decisioni e a ogni cittadino nella vita quotidiana.
Ancora di più oggi tocca a noi visto che, per motivi anagrafici, in sempre meno occasioni avremo l’onore di sentire raccontare quegli orrori direttamente da chi li ha vissuti. E in questa transizione la sfida per non dimenticare poggia tutta sulle spalle delle nuove generazioni. Un augurio quindi di buon lavoro va ad Anna Cocchi, prima Presidente non partigiana di Anpi Bologna.
Mi ha sempre colpito immensamente la giovane età di tanti dei partigiani che persero la vita.
Lo ricordavo anche alle ragazze e ai ragazzi della terza media di Monteveglio che ho accompagnato alla mostra sulla Linea Gotica che abbiamo allestito nella sede del parco regionale qui a San Teodoro e che vi invito a visitare. E lasciatemi ringraziare il ricercatore storico Daniel Degli Esposti che sta preparando una pubblicazione che raccoglie tutta la storia dei Cippi di Valsamoggia. Sarà un documento veramente prezioso per tutta la nostra comunità.
Ma dicevo della giovanissima età dei Partigiani. Poco più che bambini in molti casi.
Ecco, per certi versi è come se il contrasto con l’attualità per questo fosse ancora più stridente.
Ragazzini che con saggezza e maturità costruiscono il futuro democratico di un Paese da un lato, e dall’altro, oggi, il ripetersi molte volte di adulti che hanno un comportamento da bambini.
Adulti rimasti bambini che di fronte a problemi complessi e globali come guerre, carestie, sconvolgimenti climatici e tutte le conseguenze che ne derivano, preferiscono tapparsi gli occhi e le orecchie, illudendosi che qualche muro o filo spinato possa fermare la realtà e salvaguardare qualche concezione teorica, o ancora meglio, retorica di sicurezza.
Illudendosi che usare i social network per sfogare la paura e la frustrazione che tutti questi problemi e cambiamenti creano possa essere una soluzione.
Illudendosi che possa essere una soluzione fomentare odio o trovare colpevoli da insultare o a cui augurare la morte da dietro una tastiera.
Proviamo invece a seguire l’esempio dei partigiani ed essere un popolo adulto.
Anche se è difficile. Anche se fa paura. La realtà di oggi è complessa ma le soluzioni si trovano solo insieme, solo affrontando davvero i problemi, nel merito, con concretezza, a tutti i livelli necessari.
Le soluzioni si trovano se non tradiamo noi stessi e i nostri valori, quelli della Resistenza, della giustizia, della libertà.
Valori e principi fondamentali contenuti nella prima parte della nostra Costituzione e per cui per tutta una vita si è speso il dottor Alessandro Baldini, che è emozionante e doveroso ricordare oggi, motivo per cui ci ho tenuto particolarmente ad essere a Monteveglio.
Proprio qui chiesi al Dottor. Baldini di tenere l’orazione ufficiale per l’ultimo 25 aprile da Sindaco di Monteveglio prima della grande trasformazione che ha fondato Valsamoggia. Il suo impegno pubblico, professionale, sociale e il suo profilo umano sono tutti esempi da seguire, nel solco dei principi che stiamo richiamando oggi e per cui ancora una volta gli esprimiamo la nostra gratitudine.
Con il rispetto e l’ammirazione per le numerose figure come Alessandro Baldini che tanto hanno dato ai nostri territori e con l’auspicio che tutti noi possiamo seguire gli esempi migliori che ci è stato concesso di conoscere, auguro a tutti un buon 25 aprile.
Viva la Resistenza Viva l’Italia”.
Valsamoggia porta un Centro Civico a Cà Bortolani
La scelta di fare squadra con il nuovo Comune di Valsamoggia non porta solo scuole e manutenzioni al territorio ma anche servizi come il nuovo Centro Civico di Cà Bortolani che verrà realizzato negli spazi sotto all’asilo attualmente inutilizzati.
Le zone di montagna del nostro territorio hanno la necessità di avere le medesime opportunità di quelle di pianura, per questo abbiamo deciso di investire più di 200mila euro per dotare questa frazione di un centro civico polifunzionale (in foto il progetto preliminare) da usare non solo per riunioni, ma anche per fare incontri, corsi o più semplicemente feste di associazioni o anche di privati cittadini per compleanni ecc… Il progetto è stato sostenuto in primo luogo da Daniela Cannetti, Presidente del Municipio di Savigno: “Sono molto contenta di questo nuovo risultato raggiunto nella Municipalità di Savigno. Il Centro Polifunzionale realizzato a Cà Bortolani, la frazione più popolata dopo il capoluogo, sarà un punto di aggregazione anche per San Prospero, Rodiano e Madonna di Rodiano, che da anni ne lamentano la mancanza”.
La struttura sarà poi anche dotata di strumentazioni per trasformarla, alcune mattine alla settimana, in Sportello del Cittadino, come promesso sin dalla nascita del Comune unico. Uno sportello dove poter interagire e richiedere servizi alla pubblica amministrazione, esattamente come nel Municipio di Savigno e nelle altre ‘case’ disseminate su tutto il territorio del grande Comune di Valsamoggia. Un servizio che, diversamente da quanto letto nei giorni scorsi sulla rete, non costerà un euro in più a Valsamoggia perché non comporterà ulteriori assunzioni ma solo riorganizzazione delle persone attualmente già operative.
Da considerare inoltre che le principali porte di interazione tra cittadini e Comune che sono rimaste su tutto il territorio, offrono alle persone di Valsamoggia non più solo uno sportello legato al proprio municipio di residenza, ma 5 luoghi in cui accedere ai servizi, secondo le proprie esigenze. Questo grazie anche ad orari di apertura aggiuntivi rispetto a prima resi possibili dalla riorganizzazione consentita dal Comune unico. Dalla nascita di Valsamoggia gli sportelli hanno erogato decine di migliaia di prestazioni tra cui oltre 4.500 carte di identità, 50 matrimoni e 13.347 certificati; hanno rilasciato 300 contrassegni invalidi e gestito 542 segnalazioni provenienti da Comuni-chiamo (nell’immagine il dettaglio delle prestazioni erogate dagli sportelli dei 5 municipi di Valsamoggia).
È sorprendente che ci siano ancora persone con cariche istituzionali che sui social network diffondono la bufala che i cittadini di Cà Bortolani sono costretti ad andare a Bazzano per fare la carta di identità. Affermazioni che dimostrano la difficoltà di trovare argomentazioni reali.
La verità è che la fusione, con i soldi risparmiati dalla burocrazia e la riorganizzazione interna, ci consente di avvicinare i servizi alla popolazione oltre a crearne di nuovi. L’obiettivo dell’unificazione amministrativa e organizzativa è sempre stato proprio quello di liberare risorse da investire per fare vivere tutto il territorio, tenendo insieme le zone centrali e le frazioni, con la forza che i singoli Comuni non avevano più. L’abbiamo sempre detto, ora lo stiamo facendo.
Torna il Piedibus in Valsamoggia
Il Piedibus è un autobus che va a piedi realizzato grazie alla collaborazione di genitori, nonni, volontari delle Associazioni. E’ formato da una carovana di bambini che vanno a scuola in gruppo, accompagnati da due adulti, un “autista” davanti e un “controllore”
che chiude la fila. Come un vero autobus di linea, parte da un capolinea a un orario prefissato e raggiunge la scuola raccogliendo lungo il tragitto i bambini che si aggregano al gruppo. Il Piedibus, che accoglie anche i bambini che abitano troppo lontano se i genitori li accompagnano in uno dei punti di partenza previsti, presterà servizio con qualsiasi tempo,
rispettando il calendario scolastico. Non presterà invece servizio nei giorni in cui siano previsti scioperi, le lezioni non siano garantite o in particolari condizioni metereologiche previo avviso per tempo da parte dei responsabili del servizio.
Sotto le prime ‘linee’ attivate (qui il link del giornalino comunale di aprile da cui è tratto questo articolo).
Nuova Bazzanese: le strade che saranno interessate da chiusura
A seguito richieste in merito alla chiusura temporanea e definitiva di alcune strade di intersezione della nuova SP569 “Nuova Bazzanese” pubblico una prima lista delle strade che saranno interessate da modifiche alla viabilità come da progetto sotto. Sul sito comunale saranno comunicate tutte le ordinanze con le tempistiche per le chiusure.
BAZZANO:
- Via Muzza Spadetta: chiusa definitivamente
- Via Panzanesa: chiusa, raccordo con Via Paolazzo entro maggio e realizzazione sottopasso ciclabile
- Via Paradurone: realizzazione sottopasso ciclabile e chiusura in subordine al collegamento con Via Moretto
- Via Moretto Scuole: chiusura in subordine alla realizzazione del sottopasso ferroviario di Via Ca’ Rossa
CRESPELLANO
- Via Poggi: chiusura
- Via Vanotto: chiusura e raccordo con Via Bargellina
- Via Bargellina: realizzazione sottopasso (Via Bargellina e Via Vanotto rimarranno aperte alternativamente per consentire l’esecuzione dei lavori)
- Via Cassoletta (tratto monte autostrada): chiusura e realizzazione sottopasso ciclabile
- Via Martignone: chiusura (monte autostrada) e collegamento con area industriale Via Lunga
Leishmaniosi canina: al via la campagna di prevenzione 2016
Prende il via la campagna di informazione e di sensibilizzazione sulla Leishmaniosi canina, progetto avviato da tempo dai Dipartimenti di Sanità Pubblica dell’AUSL di Bologna e di Imola, e dall’Ordine dei Medici veterinari della provincia di Bologna, che tra le varie azioni prevede l’informazione alla cittadinanza. Obiettivo di questa campagna è di informare i cittadini per prevenire il diffondersi di questa infezione sul territorio e per proteggere il proprio cane da questa pericolosa malattia.
Per questo motivo si è pensato di fornire a tutti i proprietari dei cani iscritti all’anagrafe canina, un opuscolo contenente tutte le informazioni sulla prevenzione, i sintomi e la cura della Leishmaniosi.
Attraverso la collaborazione di tutti riusciremo infatti a prevenire e controllare questa malattia che può colpire il nostro cane ma può essere trasmessa anche all’uomo se punto da un pappatacio infetto (ma non attraverso il contatto con il cane malato).
È dunque necessario conoscere poche ma indispensabili regole per evitare la puntura dei
pappataci (o flebotomi) il cui periodo di maggiore diffusione va da maggio a ottobre.
Come proteggere il nostro amico a 4 zampe:
1. Applicare repellenti specifici contro i flebotomi. Ce ne sono disponibili in commercio sotto forma di spray, collare oppure spot-on (gocce ad uso esterno);
2. Evitare per quanto possibile di tenere il cane all’aperto nelle ore notturne da maggio a ottobre;
3. Tenere pulito il giardino da accumuli di materiale dove il flebotomo può trovare riparo.
Impariamo a proteggere noi stessi facendo uso di prodotti repellenti se soggiorniamo all’aperto. Poiché la leishmaniosi canina è inizialmente asintomatica, è opportuno un test di controllo annuale presso il veterinario all’inizio della primavera. Quanto più è precoce la diagnosi, tanto più sarà efficace la terapia; fondamentale resta comunque la prevenzione.
Segnaliamo quindi che l’ordine dei veterinari, in collaborazione con AUSL e i comuni di Valsamoggia, Monte San Pietro e Zola Predosa, promuove un monitoraggio straordinario. Chi è interessato ad approfondire il tema può contattare il veterinario di fiducia o il servizio veterinario della AUSL di Bologna per avere preziose informazioni. Si può inviare una mail al seguente indirizzo: leishmania@ausl.bologna.it
oppure visitare il sito web dell’AUSL di Bologna o la pagina Facebook
Sicurezza in Valsamoggia: nuovo varco, nuovi vigili, nuova sede per la Municipale
E’ stata consegnata questa mattina, nella sede di Confcommercio Ascom Bologna, la nuova telecamera che verrà installata alle porte di Castello di Serravalle. Il varco è intelligente e servirà non solo per il controllo degli accessi ma anche per quello sulle targhe dal momento che è dotato di una tecnologia che consente un’attività di prevenzione e indagine. “Tra le priorità che i nostri associati ci chiedono più spesso c’è la sicurezza – ha dichiarato nell’occasione Enrico Postacchini, Presidente di Confcommercio Ascom Bologna – e questo investimento va proprio in questa direzione”.
Da parte mia ringrazio Confcommercio per il supporto nel contrasto ai reati predatori perché solo con un’attività comune abbiamo maggiori possibilità di successo. Con il nuovo varco videosorvegliato, un’altra zona di Valsamoggia sarà più controllata ma non smetteremo di lavorare affinché tutto il territorio sia sempre più sicuro. Questo importante tassello va ad aggiungersi al progetto di videosorveglianza che abbiamo iniziato lo scorso anno con l’investimento di oltre 200mila euro in sistemi di controllo del territorio e che prevede l’installazione complessivamente di circa 20 varchi attivi sull’intero perimetro comunale.
Ma la sicurezza non si fa solo con i varchi di accesso. Terminata, finalmente, la fase di assorbimento del personale ex provincia di Bologna, riparte la possibilità per i Comuni di assumere personale iniziando, per ora, dalla Polizia Municipale.
Valsamoggia ha quindi deliberato 5 nuove assunzioni di cui 3 agenti (categorie C) e 2 ufficiali (categorie D). Due dei tre agenti dovrebbero prendere servizio nel corso dell’estate per via di procedure di concorso già espletate e graduatorie esistenti, mentre per gli altri saranno attivate le procedure che prevedono prima la mobilità nazionale (60gg) poi concorso pubblico o uso di graduatorie ‘esterne’.
La fusione tra l’altro prevede deroghe alle assunzioni dando la possibilità di ricoprire fino al 100% il personale uscente, rispetto ai comuni non-fusi che invece possono ricoprire solo 1 dipendente ogni 4 pensionamenti (Art. 1, comma 229 della L. 208/2015). Un investimento importante per garantire un presidio del territorio più efficace e vicino alle crescenti esigenze della popolazione in termini di sicurezza e viabilità.
E sempre in tema di sicurezza va anche il progetto che prevede la nuova sede della Polizia Municipale nel centro dell’abitato di Monteveglio, nei locali che ospitavano il Municipio. Al suo interno ci sarà una centrale operativa collegata h24 con i varchi i cui dati potranno essere condivisi anche con altre forze dell’ordine: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza. Alla stessa centrale operativa sarà poi possibile collegare anche le telecamere dei privati in un’ottica di sempre maggiore sinergia finalizzata ad aumentare la sicurezza per tutti.
Approfitto del tema per ricordare a tutti che stasera a Calcara si terrà il terzo incontro sulla sicurezza aperto al pubblico e con la la presenza delle Forze dell’ordine. Si parlerà di presidio del territorio e sinergie attivate dalle forze dell’ordine, di risultati ottenuti, di investimenti e azioni per la tutela, la prevenzione e la dissuasione, di consigli per i cittadini suo comportamenti da seguire. L’appuntamento è per le ore 20.30 al teatro di Calcara.
ILPA: meno dichiarazioni e più presenza nel mondo reale
“L’unico bene pubblico degno di essere tutelato in quel luogo è il lavoro di centinaia di persone, lavoro vero, lavoro di qualità e la grande capacità di impresa dimostrata in tanti anni di attività”. Ieri la questione ILPA è arrivata nell’aula dell’Assemblea Regionale. L’assessore regionale alla Programmazione territoriale Raffaele Donini, in risposta al presidente del Gruppo Pd Caliandro sulla vicenda del ‘Cubo’ di Valsamoggia, l’ex edificio Gessi Emiliani sul quale la Soprintendenza sta valutando se apporre il vincolo e che riguarda il piano di sviluppo aziendale dell’ILPA, è stato nuovamente molto chiaro. Ha specificato come la Regione non abbia competenza sulla procedura avviata dalla Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio di Bologna ma che non per questo non si possa chiedere alla stessa di “non apporre il vincolo a quell’edificio ormai ridotto in macerie ed inserito in un contesto di area produttiva, artigianale, dismessa e degradata”.
La stessa cosa che chiediamo tutti, noi come amministrazione insieme alla proprietà dell’azienda, ai sindacati e alle centinaia di lavoratori per i quali questa situazione è causa di grande preoccupazione. Ma soprattutto continuiamo a ritenere che un sopralluogo basterebbe per togliere ogni dubbio, vedendo di persona di cosa veramente si tratta.
Purtroppo fino ad ora i Comitati pare abbiamo fatto fare valutazioni ad esperti “tramite fotografie” (cosi è stato dichiarato recentemente sui media) mentre la consigliera del M5S, che ha fatto un’interrogazione sulla vicenda, ha trovato il tempo di andare in tv a parlarne, ma non di partecipare all’Assemblea Legislativa Regionale in cui si è discusso del tema.
Il suo scranno è rimasto desolatamente vuoto mentre una delegazione di lavoratori, per esserci, ha preso un giorno di ferie. Se questa è la misura dell’interesse per la vicenda noi ne prendiamo atto ma non accettiamo da parte di queste persone l’accusa di operare al di fuori delle regole e senza volontà di confronto.
Tutto quello che è stato fatto nel corso del tempo è stato fatto alla luce del sole e chi ora si oppone è stato invitato a partecipare a tutti i tavoli. La loro assenza viene letta come disinteresse e stride ora con la pretesa di condivisione e con le accuse di mancato rispetto delle regole che vanno sbandierando ai quattro venti su tutti i mezzi di comunicazione disponibili. Rimangono solo le loro barricate contro chi vuole investire.
Una richiesta di investimento da parte di un’azienda che, come ha ben sottolineato Donini in Assemblea, “nell’ultimo decennio ha quasi raddoppiato il numero dei propri dipendenti, gettando di fatto nell’incertezza centinaia di lavoratori che risiedono prevalentemente nel comprensorio di Bazzano, Vignola, Spilamberto, Castelfranco, Crespellano”.
Da sottolineare ancora una volta come l’intervento, che comprende anche la bonifica ambientale di tutto il comparto, ha ottenuto fino ad ora tutte le necessarie autorizzazioni ed è immediatamente cantierabile.
Chi va ancora alla ricerca di un qualche appiglio per giustificare comportamenti che tradiscono la totale non conoscenza delle procedure continua solo ad avvalorare la superficialità di certe posizioni. È il caso dell’ennesima dichiarazione sempre ad opera della Consigliera M5S Giulia Gibertoni che citando una risposta ad una osservazione del RUE dimentica però la parte in cui si richiama la procedura che ha portato alla autorizzazione del progetto che prevede la demolizione dell’edificio ex Gessi Emiliani.
A volte basta poco per evitare di incappare in grossolani errori di valutazione, basterebbe leggersi meglio i documenti o partecipare ad uno dei momenti di confronto come l’assemblea con i sindacati e i quasi 500 lavoratori oppure l’Assemblea Legislativa Regionale, momenti collettivi utili anche a capire la realtà dei fatti.
Insomma meno tweet e dichiarazioni sui social e media e più presenza nel mondo reale, quello delle imprese che investono, delle amministrazioni che rispettano le regole e della vita di tanti lavoratori.
Avere un territorio manutenuto è un diritto ma anche un dovere. Lettera ai frontisti.
Abbiamo investito centinaia di migliaia di euro in questi primi 18 mesi di Valsamoggia per manutenere fiumi, riparare frane, sistemare fossi e regimare gli argini ma spesso sono le manutenzioni più semplici che creano danni gravissimi e mettono in pericolo la comunità, ancora di più oggi che i cambiamenti climatici globali ci espongono a fenomeni atmosferici sempre più violenti a cui non siamo abituati (e preparati) alle nostre latitudini.
Molte di queste manutenzioni sono su terreni di proprietà privata e che quindi DEVONO essere svolte dai proprietari stessi. Una volta gli agricoltori le facevano per preservare le proprie culture ma oggi i nuovi ‘cittadini’ rurali non sentono di occuparsi più di questi problemi esponendo a gravi rischi la popolazione e vanificando investimenti pubblici notevoli.
Per questo in questi giorni abbiamo mandato a numerosi frontisti questa lettera che richiama la basilari norme previste della legge. Spero che la polizia municipale non debba elevare nessuna sanzione perché questo significherebbe che tutti hanno fatto il proprio dovere.
— COMUNE DI VALSAMOGGIA (BO) —
Oggetto: manutenzione fossi di guardia.
Gentile Signor Nome Cognome,
con riferimento alle Sue proprietà di via xxxxx identificate catastalmente al Comune di Valsamoggia, foglio xx, mappale xx, mi permetto di ricordarle la necessità di mantenere in piena efficienza i fossi di guardia posti a margine delle strade pubbliche, comunali o provinciali, al fine di garantire il corretto scorrimento delle acque di superficie ed evitare fenomeni di allagamento delle strade stesse e delle proprietà private contigue, compresa la Sua.
In particolar modo, considerati i cambiamenti climatici in atto ormai evidenti a tutti, che negli ultimi anni hanno comportato sempre più frequenti eventi meteorologici di elevata intensità in un intervallo di tempo molto ristretto, risulta particolarmente importante per la sicurezza idraulica del territorio garantire il rapido allontanamento delle acque di pioggia verso la pianura dove sono state realizzate apposite “casse di espansione”.
La manutenzione di entrambe le sponde dei fossi, compresa la banchina stradale (ovvero, in caso di loro completo interramento, il loro ripristino), la rimozione dei residui di lavorazione, foglie, vegetazione e terriccio eventualmente accumulatisi, la pulizia degli imbocchi intubati e dei tratti tombati, nonché la rimozione dei rifiuti ed il mantenimento delle quote di scorrimento sono altresì imposti dal Regolamento di Polizia Urbane e Rurale (art. 62) nonché dal Codice della Strada (art. 32).
La invito pertanto a concorrere alla protezione del territorio provvedendo agli obblighi richiamati entro un mese dal ricevimento della presente, anche per evitare spiacevoli sanzioni che potranno essere elevate dagli organi di vigilanza preposti che leggono in copia.
Confidando nella più piena collaborazione, La ringrazio fin d’ora e porgo distinti saluti.
Il Sindaco
(Daniele Ruscigno)
ILPA: ecco perché abbiamo sempre chiesto un sopralluogo
ILPA: ECCO PERCHE' ABBIAMO SEMPRE CHIESTO UN SOPRALLUOGO. La principale istruttoria per la richiesta di vincolo dell'…
Pubblicato da Daniele Ruscigno su Lunedì 21 marzo 2016