La via è stretta, ma c’è

(Editoriale giornale comunale n°2 maggio 2013)

“Stiamo attraversando un momento storico in cui tutti – partiti, movimenti, rappresentanti dei cittadini e delle istituzioni – e nonostante le difficoltà, dobbiamo continuare il dialogo ed il confronto, senza spaventarsi delle asprezze, per trovare quella via che è stretta, ma che esiste!

La via che da un lato ha la volontà di sfasciare tutto, non preoccupandosi del fatto che dentro a quel “tutto” ci sono anche le garanzie di libertà, democrazia e uguaglianza; e dall’altro lato ha all’opposto l’arroccamento difensivista dentro il Palazzo, che non ha la lucidità di distinguere tra populismo e invece contestazioni costruttive, e che risponde sordamente alla domanda di cambiamento con l’ostinato mantenimento dello status quo, sbattendo porte in faccia a chi prova ancora, testardamente, a portare i cittadini ad innamorarsi di nuovo delle istituzioni, come ha auspicato qualche settimana fa la neo Presidente della Camera Laura Boldrini.

Quella via stretta esiste se abbiamo tutti ben chiaro il fatto che per individuarla, le istituzioni e la politica non devono aver paura di cambiare. Ognuno ai propri livelli, con pazienza, tenendo insieme segnali di esempio e moralizzazione della vita pubblica che possono essere dati subito, ed un lavoro di prospettiva e di riforma, con lo sguardo lungo e con la consapevolezza che ogni cambiamento richiede coraggio e suscita resistenze.

Spero sia questo lo spirito con cui i cittadini della Valsamoggia parteciperanno alla fase costituente che scriverà lo Statuto del nuovo Comune unico, la carta fondante contenente i principi su cui far progredire le nostre comunità”. Il Sindaco Daniele Ruscigno.

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Con la località Pignoletto nasce anche il nuovo Consorzio

La Giunta di Monteveglio ha recentemente istituito la località Pignoletto (qui la delibera) per valorizzare il legame del nostro territorio nei secoli vocato alla coltivazione della vite dalla quale si produce il vino Pignoletto, prodotto tipico ora tutelato con denominazione di origine controllata e garantita (DOCG). Già in epoca romana, infatti, questa particolare varietà di uva ed il vino con essa prodotto erano noti ed apprezzati. Per questi motivi oggi nasce anche ufficialmente il Consorzio Pignoletto Emilia Romagna per la valorizzazione del nostro prezioso vitigno.

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Al via la Costituente della Valsamoggia

Costituente_aulaSabato 18 Maggio alle ore 10 presso la Rocca di Bazzano, inizieranno i lavori della Costituente della Valsamoggia, l’assemblea nata per scrivere lo statuto del Comune di Valsamoggia che nascerà il 1 gennaio 2014 dalla fusione dei Comuni di Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savigno. L’assemblea avrà anche il compito di redigere ed approvare i regolamenti a disciplina del funzionamento dei Municipi e di altri istituti di partecipazione. In sintesi:

costASSEMBLEA E TEMPI – L’Assemblea dovrà terminare i lavori entro e non oltre il 30 ottobre 2013 ed è composta dalla totalità dei membri rappresentati dai Sindaci e consiglieri eletti nei  cinque Comuni attualmente in carica (ottantuno) e da ventiquattro membri individuati per designazione dei capigruppo consiliari, anche in accordo tra loro così come composti alla data di pubblicazione della legge regionale 7 febbraio 2013 n. 1.

UFFICIO DI PRESIDENZA – È previsto un ufficio di Presidenza composto da quattro membri, oltre il Presidente dell’Unione, membro di diritto, che ne dirige e coordina i lavori. I quattro membri sono designati dalla maggioranza e dalla minoranza, in ragione di due ciascuno. L’ufficio di presidenza decide dell’ammissibilità delle proposte elaborate dall’Assemblea, sulla base dei principi generali ed indirizzi contenuti nello studio di fattibilità della fusione. L’ufficio di presidenza mantiene le relazioni con tutti i soggetti interessati, privilegiando l’utilizzo di strumentazioni elettroniche ed informatiche.

COMMISSIONI – All’interno dell’Assemblea sono istituite due Commissioni di approfondimento sui seguenti temi: Commissione Statuto, che si occupa della redazione dei principi generali; Commissione Decentramento, che si occupa dei Municipi e del sistema di partecipazione. Ciascuna Commissione è composta da trenta membri, indicati proporzionalmente tra i componenti l’Assemblea e garantendo la presenza dei rappresentanti delle minoranze attraverso il criterio del voto disgiunto.

Valsamoggia colorPARTECIPAZIONE – Associazioni di volontariato, di categoria o altre rappresentative del territorio possono, a richiesta, essere ammesse ai lavori delle Commissioni. Tali soggetti possono produrre proposte e osservazioni in forma scritta e indirizzate al Presidente di Commissione. La Commissione si dota di strumenti di partecipazione rivolti alla cittadinanza, attraverso l’uso di piattaforme informatiche e telematiche per la condivisione di strumenti e interventi.

COMITATO SCIENTIFICO – È istituito un Comitato Scientifico composto da esperti in materie giuridiche ed amministrative appartenenti alla sfera universitaria o pubblica o privata. L’ufficio di presidenza ne determina i componenti su indicazione dell’Assemblea.

COMITATO DI REDAZIONE – E’ composto dai Segretario Comunali e da funzionari incaricati di redigere i verbali e verificare gli atti amministrativi.

Tutte le convocazioni dell’assemblea saranno pubbliche e sarà pubblicato un calendario di incontri in modo da agevolare la partecipazione e favorire i  contributi di tutta la collettività.

Per tutti gli aggiornamenti si può fare riferimento, oltre ai siti istituzionali dei municipi,  al sito del progetto di fusione: www.fusionesamoggia.it

Conoscere la leishmaniosi significa prevenirne le conseguenze

Nell’ultimo anno i casi accertati di trasmissione all’uomo della leishmania sul territorio della Valsamoggia (6 casi su 13 complessivi in provincia di Bologna) hanno superato il livello di attenzione e per questo abbiamo richiesto alle autorità regionali competenti di intervenire con azioni di prevenzione come la possibilità di effettuare gratuitamente l’esame del sangue a tutta la popolazione canina del nostro territorio e accedere a costi ridotti ai repellenti specifici anti flebotomo/pappatacio (collari e/o gocce).

Ma cos’è la leishmaniosi e come si trasmette? Ecco qui alcune informazioni basilari (si ringrazia per la sempre preziosa collaborazione l’associazione Amici di Zampa e del suo  Presidente Gabriele Baldazzi).

Esempio flebotomo/pappatacio

La leishmaniosi canina è una malattia del cane a decorso cronico che se non diagnosticata in tempo può portare alla morte dell’animale; è causata da un parassita e viene trasmessa esclusivamente con la puntura del flebotomo o pappatacio, insetto notturno simile ad una piccola zanzara attivo nel periodo estivo soprattutto nell’ambito collinare. I cani e, più raramente, l’uomo possono contrarre la malattia ma solo attraverso la puntura dell’insetto che si sia infettato pungendo un cane ammalato. Il contagio non può avvenire in nessun altro modo, neppure con il contatto di sangue e saliva e pertanto è inutile pensare di difendersi allontanando il proprio cane.

applicazione gocce repellenti

Il periodo di incubazione varia da pochi mesi a parecchi anni per questo è fondamentale l’esame del sangue all’animale almeno una volta all’anno e nel periodo estivo usare gli appositi repellenti anti flebotomo come collari o gocce specifiche. In caso di contagio umano è importante una diagnosi veloce per iniziare le terapie specifiche. Per ulteriori informazioni potete scrivere a sindaco@comune.monteveglio.bo.it , amicidizampa@gmail.com o visitare le seguenti pagine web www.ausl.bologna.it, www.mediciveterinari.bo.it, www.gruppoleshmania.org. Qui sotto l’ultimo articolo del quotidiano locale RdC di G.Mignardi che ringrazio per la collaborazione.

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Il 25 aprile è vivo

25aprileMonteveglio, 25 aprile 2013

“Buongiorno a tutti, e grazie davvero per essere qui questa mattina, in questo giorno in cui ricordiamo il momento più importante per il nostro Paese, per le nostre comunità e per la nostra Repubblica, fondata su quella democrazia conquistata con la battaglia contro chi ci aveva tolto la libertà e che proprio oggi, come ogni anno da quel non tanto lontano 1945, ricordiamo.

E’ un momento storico estremamente difficile: in questi ultimi mesi è aumentato lo scoramento dei tanti italiani che non vedono nessuna prospettiva di uscita da quella lunga galleria che abbiamo imboccato, fatta di una miscela esplosiva di crisi economica, sociale, di identità e di valori. E purtroppo, grazie anche alla persistente incapacità dei governanti del nostro Paese di dare un qualunque tipo di risposta ai problemi reali della gente, primo fra tutti la tragedia della mancanza di lavoro – molti hanno trovato e stanno trovando rifugio nelle facili soluzioni proposte dai soliti imbonitori, proprio come già abbiamo visto in altri periodi storici analoghi e in altre aree del nostro pianeta.

DSCF0053Invece di essere un esempio da seguire vediamo i nostri rappresentanti che non solo con le loro azioni alimentano pericolosi sentimenti antidemocratici, ma che neppure rispettano le principali regole della nostra Carta Costituzionale, lungimirante documento scritto da straordinari interpreti che riuscirono insieme ad abbattere muri ideologici che sembravano invalicabili, a favore della ricerca della migliore sintesi per tutelare il bene comune del popolo italiano.

Abbattimento di muri e sintesi tra culture si badi bene, che non va confuso con il compromesso al ribasso, con chi non difende o rappresenta nessun principio, se non la propria salvaguardia personale e di fazione.

E lasciatemi aggiungere, visti anche i recenti episodi, che siamo al punto che esponenti politici divorati da una smania di autoconservazione che ne compromette l’onestà intellettuale sono arrivati anche ad azzerare l’antico valore dell’accordo verbale, quella stretta di mano che per le nostre popolazioni valeva come e più di un contratto, lasciando spazio a lotte di potere distruttive ad opera di indegni personaggi in teoria portatori di interessi collettivi ma che in realtà neanche più gli interessi e i valori della parte politica a cui sono affiliati riescono a tutelare.

DSCF0074Questo spettacolo spinge comprensibilmente chi ha voglia di impegnarsi per il bene comune a diffidare dai tradizionali soggetti rappresentativi e a cercare nuove vie di azione collettiva. E’ comunque un buon segnale quando le persone escono dal chiuso dei loro recinti e si interessano del bene comune, soprattutto se si tratta di giovani, animati da spirito civico e voglia di fare.

Ma proprio per questo vorrei dire a quei giovani di non cedere alla tentazione di pensare che risolvere i problemi significhi passare solo attraverso esecuzioni di piazza che, per ora, si traducono in non meno cruente gogne mediatiche senza contraddittorio né appello.

Non cedete ai decenni di esaltazione dell’individuo come essere singolo e non come membro di una comunità, e alla conseguente semplificazione che riduce la democrazia a sondaggio deliberativo, illudendosi che da soli i nuovi mezzi di comunicazione – che offrono grandi possibilità di partecipazione da cogliere senza chiusure e pregiudizi – possano sostituire la fatica delle decisioni collettive fatte di composizione di visioni e di interessi, di rappresentanza intesa non solo come mandato imperativo, di tutela dei più deboli, di chi si trova alla periferia e non riesce ad avere voce nel dibattito pubblico, sia che esso avvenga nelle istituzioni tradizionali, sia che esso avvenga su piattaforme di partecipazione elettronica.

Stiamo attenti alla logica in cui tutti gli “altri” diventano nemici da abbattere in un circolo perverso in cui, prima o poi, gli “altri” diventiamo proprio noi, come ad esempio sta succedendo nella vicina Svizzera in cui, nell’indifferenza generale, enormi manifesti paragonano gli Italiani lavoratori pendolari, tra l’altro proprio quelli del nord, a ratti infestanti che rubano il lavoro ai locali.

Ma spesso questo non importa, l’importante è fare massa e attirare consenso, distruggere il nemico, trasformare in bersaglio proprio quelle istituzioni che sono state create per evitare questo tipo di derive in momenti storici come quello che stiamo vivendo.

Certo, gli anticorpi contro queste tentazioni sono più forti qui da noi che altrove: come ho ricordato recentemente durante il dibattito in consiglio comunale per l’approvazione di un ordine del giorno contro la ricomparsa di movimenti di ispirazione nazifascista, è più facile mantenere certi valori da parte di chi ha avuto testimonianze dirette, e tutti noi abbiamo avuto una nonna o un genitore che ci ha raccontato l’orrore di quel periodo.

Non è facile invece trovare gli strumenti giusti per comunicare con le nuove generazioni: preziose attività vengono svolte nelle scuole, ma esiste una difficoltà oggettiva a colmare le distanze culturali con chi è nato in un mondo nuovo e può pensare che si tratti di storie appartenenti a tempi antichi e irripetibili, quasi come se non fossero mai davvero accadute.

Purtroppo, fortunatamente ancora non qui da noi, in tante altre realtà ci sono anche insegnanti che rifiutano queste occasioni dicendo che “non si fa politica a scuola”. Spesso gli stessi che considerano il ricordo della liberazione del 25 aprile 1945 una iniziativa di parte, di una fazione politica.

Questo è il senso della memoria storica, seppur in un clima di sfiducia verso i nostri rappresentanti e nelle difficoltà, essa deve servire a non lasciare lentamente ritornare la tentazione di risolvere i problemi delegando un capo che decide per tutti. E’ necessaria quindi una ferma condanna non solo per gli eventi del passato ma anche verso coloro che oggi a tutti i livelli si esprimono verso di essi con toni condiscendenti, vedi ad esempio i recenti episodi di Casapound e di movimenti neo fascisti.

Nessuna giustificazione o tolleranza, né cedimento verso il revisionismo storico: bisogna opporsi con fermezza alla deriva dei valori. E per questo sono orgoglioso della presenza a Monteveglio di una così attiva sezione dell’ANPI: l’impegno di noi tutti non si esaurisce solo con un voto sull’ordine del giorno in consiglio comunale o con una commemorazione, ma con il lavoro quotidiano di condanna verso chiunque tenti di minare quella libertà che la nostra democrazia ci garantisce.

E in questo senso l’anno in corso è particolarmente importante per le nostre comunità in quanto ricordiamo Don Giuseppe Dossetti a 100 anni dalla sua nascita come padre costituente ed esemplare interprete di quella lungimiranza, senso delle istituzioni e del bene collettivo, che sarebbero tanto necessari in un momento storico come quello che stiamo attraversando.

Un momento storico in cui tutti – partiti, movimenti, rappresentanti dei cittadini e delle istituzioni – e nonostante le difficoltà, dobbiamo continuare il dialogo ed il confronto, senza spaventarsi delle asprezze, per trovare quella via che è stretta, ma che esiste!

La via che da un lato ha la volontà di sfasciare tutto, non preoccupandosi del fatto che dentro a quel “tutto” ci sono anche le garanzie di libertà, democrazia e uguaglianza; e dall’altro lato ha all’opposto l’arroccamento difensivista dentro il Palazzo, che non ha la lucidità di distinguere tra populismo e invece contestazioni costruttive, e che risponde sordamente alla domanda di cambiamento con l’ostinato mantenimento dello status quo, sbattendo porte in faccia a chi prova ancora, testardamente, a portare i cittadini ad innamorarsi di nuovo delle istituzioni, come ha auspicato qualche settimana fa la neo Presidente della Camera Laura Boldrini.

Quella via stretta esiste se abbiamo tutti ben chiaro il fatto che per individuarla, le istituzioni e la politica non devono aver paura di cambiare. Ognuno ai propri livelli, con pazienza, tenendo insieme segnali di esempio e moralizzazione della vita pubblica che possono essere dati subito, ed un lavoro di prospettiva e di riforma, con lo sguardo lungo e con la consapevolezza che ogni cambiamento richiede coraggio e suscita resistenze.

E’ con questo spirito che si deve aprire, tra qualche giorno, la nostra “Assemblea Costituente”, che avrà l’ambizione di riunire le migliori energie del nostro territorio per scrivere lo Statuto Comunale che per noi sarà la carta fondante del nuovo Comune unico: i principi ai quali dal primo di gennaio del 2014 i nuovi cittadini della Valsamoggia si ispireranno, per garantire la qualità della vita necessaria a riprenderci una prospettiva di futuro che sia all’altezza delle nostre comunità e dei nostri giovani.

Il mio invito è quello di partecipare ai lavori con lo stesso spirito che ha portato i nostri padri costituenti a scrivere la nostra costituzione, superando vecchi contrasti, pregiudizi, rancori o peggio interessi particolari e cercando invece di contribuire ognuno con la sua parte migliore, quella che, non poi tanti anni fa, ha spinto tanti nostri giovani concittadini a mettere in gioco la propria vita per riconquistare quella libertà di cui erano consapevoli che probabilmente non avrebbero goduto ma avrebbero lasciato in eredità ai propri figli e alle proprie comunità come gesto estremo di generosità e contributo alla costruzione del bene collettivo.

Partecipare e ragionare insieme non vuol dire scoraggiare le salutari contrapposizioni o le inevitabili visioni discordanti in quel pluralismo di idee che è il sale della democrazia, solo che dovremmo essere capaci – tutti noi – di riuscire a distinguere i piani, quando si tratta di costruire insieme regole e principi condivisi che sono destinati a durare anche dopo di noi, rappresentanti pro tempore della volontà popolare, e a regolare per lungo tempo la vita delle nostre comunità.

Questa è una delle tante sfide dei nostri tempi, proviamo tutti insieme su questo e sui tanti problemi da affrontare, ad essere all’altezza di quei giovani ragazzi che oggi con tanta gratitudine e ammirazione ricordiamo.

Se a tutti i livelli ripartiamo da qui, se teniamo sempre bene in mente da dove veniamo, e se non abbiamo paura di cambiare partendo da noi stessi, c’è ancora speranza per questo Paese e per tutti noi.

Viva la Resistenza! Viva l’Italia! ”

Daniele Ruscigno Sindaco di Monteveglio – Saluto di apertura

(grazie a Emilio Varricchio per alcune delle foto pubblicate)

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Approvato l’ordine del giorno contro la ricomparsa di movimenti di ispirazione nazista e fascista

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L’orrore del nazifascismo nei campi di sterminio.

Il Consiglio Comunale di Monteveglio ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno (Allegato delibera 7-2013-pdf) proposto dal gruppo Progetto Democratico contro la ricomparsa di movimenti di ispirazione nazista e fascista promosso dall’Anpi di Monteveglio e Bologna e dalla Provincia di Bologna.

Hanno introdotto la Prof.ssa Salustri e l’ex partigiano Bruno Monti. Qui (pdf)una sintesi degli interventi. Sotto ivnece una sintesi del mio intervento di chiusura: ” ..è più facile percepire certi valori da parte di chi ha avuto testimonianze dirette, tutti noi abbiamo avuto una nonna o un genitore che ci ha raccontato l’orrore di quel periodo. Non è facile invece trovare gli strumenti giusti per comunicare con le nuove generazioni: numerose attività vengono svolte con la scuola, ma esiste una difficoltà oggettiva a colmare le distanze culturali, tutto sembra così lontano ed inverosimile che sembra impossibile sia accaduto davvero. Purtroppo, fortunatamente non da noi, in altre realtà ci sono anche insegnanti che rifiutano queste occasioni dicendo che “non si fa politica a scuola”. Questa è storia, e il ricordo serve a non lasciare lentamente ritornare la tentazione di risolvere i problemi delegando un capo che decide per tutti. E’ necessaria quindi una ferma condanna non solo per gli eventi del passato ma anche verso coloro che oggi a tutti i livelli si esprimono con toni condiscendenti, vedi ad esempio i recenti episodi di Casapound. Nessuna giustificazione o tolleranza, né cedimento verso il revisionismo storico, bisogna opporsi con fermezza alla deriva dei valori. Sono orgoglioso della presenza a Monteveglio di una così attiva sezione dell’ANPI: l’impegno di noi tutti non si esaurisce con il voto sull’ordine del giorno, ma con il lavoro quotidiano di condanna verso chiunque ci vuole privare della libertà che la nostra democrazia ci garantisce”.

Valsamoggia Crevalcore: 38Km di solidarietà

Ieri mattina dalla Piazza di Monteveglio è partita una staffetta composta dagli atleti dell’Atletica ValleSamoggia e da alcuni volontari delle associazioni locali con destinazione Crevalcore, per consegnare un contributo alla ricostruzione raccolto con diverse iniziative locali.

Ringrazio tutti gli organizzatori, tutti gli atleti e tutti i rappresentanti delle Associazioni locali per questa bellissima giornata di solidarietà verso le popolazioni colpite dal terribile sisma dello scorso anno (qui altre foto della giornata).

Rita Baraldi, Sindaco di Crevalcore, Guerino Querzè, Atletica Vallesamoggia, Daniele Ruscigno, Sindaco di Monteveglio, Claudio Broglia, Senatore della Repubblica
Rita Baraldi, Sindaco di Crevalcore, Guerino Querzè, Atletica Vallesamoggia, Daniele Ruscigno, Sindaco di Monteveglio, Claudio Broglia, Senatore della Repubblica (foto Polisportiva Monteveglio)

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staffetta Crevalcore 2013