” Grazie per essere qui questa mattina nella storica Piazza di Bazzano a nome di tutta la nuova comunità di Valsamoggia di cui sono onorato di essere diventato il primo Sindaco.
Per questo è un orgoglio ancora più grande ospitare questo importante appuntamento annuale dell’Arma dei Carabinieri ed è quindi con riconoscenza che oggi ringrazio l’intero Corpo dei Carabinieri per il servizio che quotidianamente presta per tutti noi cittadini.
Naturalmente estendo questo mio ringraziamento a tutte le autorità presenti, agli organizzatori di questa importante celebrazione e a tutte le cittadine ed i cittadini intervenuti, ricordando che molti tra questi hanno prestato servizio tra le fila della Benemerita e anche oggi continuano a presidiare con dedizione e costanza importanti servizi per le nostre comunità.
Lo scorso anno abbiamo voluto intitolare a Monteveglio un centro giovanile a Salvo D’Acquisto, il giovane carabiniere che a soli 23 anni decise di sacrificare la propria vita per salvare i suoi 22 compagni imprigionati dalle terribili squadre delle SS naziste, nella rappresaglia ordinata per un esplosione che coinvolse due soldati tedeschi.
Quel singolo gesto, a cui fu assegnata la medaglia d’oro al valor militare e che diede origine al percorso di beatificazione da parte della Chiesa, deve essere un potente esempio per tutti noi, come monito rispetto alle decisioni che quotidianamente dobbiamo prendere, per avere la consapevolezza di scegliere l’unica via possibile, spesso la più difficile, ma che è quella della giustizia e del rispetto del prossimo.
E proprio partendo da qui voglio sinceramente ringraziare la signora Anna, la mamma di Otello Stefanini a cui è intitolata la nostra caserma, che dopo tanti anni, con la sua presenza non ci fa mai mancare la testimonianza del lavoro dei tanti carabinieri che tra mille difficoltà prestano il loro servizio tra la gente a difesa della democrazia e della legalità guadagnandosi la fiducia della gente.
Questi esempi e queste testimonianze devono guidarci nella vita di tutti i giorni, sia come singoli che come comunità, nel nostro lavoro e nelle istituzioni, come amministratori, come servitori dello stato e come cittadini per riuscire davvero, tutti insieme, a generare quella forza e quello spirito solidale che ci consenta di superare le tante e difficili sfide di questi tempi.
Perchè cosa vuol dire “servire lo Stato”? Si può servire lo Stato in tanti modi a seconda dei ruoli che ognuno ha e a seconda delle circostanza in cui ci si trova: si può servire lo stato rischiando la vita con una divisa in patria o in una missione internazionale, si può servire lo stato ricoprendo ruoli politici ed istituzionali senza altra guida che l’interesse collettivo, si può servire lo stato operando nel campo economico secondo le regole e a salvaguardia della legalità.
Si può servire lo Stato sforzandosi di essere cittadini all’altezza delle aspettative di chi si è battuto per garantirci democrazia e libertà, dei padri e delle madri che hanno fondato la nostra Repubblica democratica basata sulla Costituzione. Si può servire lo Stato quindi esercitando il proprio diritto dovere di voto, di partecipazione politica, di compartecipazione alle spese in modo progressivo – ognuno secondo quel che può – per il perseguimento di quei fini di eguaglianza e giustizia che sono la base di ogni progresso sociale, culturale, economico.
Si può servire lo Stato da cittadini quindi e tuttavia un onere maggiore spetta a chi ha l’onore di servirlo come uomo pubblico, come membro delle Istituzioni. Chi serve lo Stato da queste posizioni ha sulle sue spalle infatti il dovere dell’esempio. Che si tratti dell’indossare una divisa o una fascia tricolore o di sedere su uno scranno parlamentare non basta rispettare le regole e la legge: bisogna essere consapevoli che il patto di fondo su cui si regge ogni sistema democratico – il legame tra popolo sovrano da un lato e strutture di rappresentanti e forze di governo e di sicurezza dall’altro – si regge anche sull’impegno di questi ultimi per rivitalizzarlo con le proprie azioni, per conferirgli lustro e solidità attraverso appunto il potere dell’esempio, come pratica concreta e quotidiana di spirito di servizio e di attaccamento alle istituzioni.
Ecco perchè gli esempi come quello di Otello Stefanini e Salvo D’Acquisto e dei tanti altri che si distinguono quotidianamente sono tanto importanti, perchè aiutano a rinsaldare il nostro legame collettivo, aiutano tutti ad ogni livello e da ogni posizione a convincersi dell’importanza di “servire lo stato”, di diventare cittadini attenti, consapevoli e solidali e di dare il buon esempio come uomini e donne dentro alle istituzioni.
Quel buon esempio che lungo tutta la loro vita ci hanno lasciato anche due straordinari protagonisti del nostro territorio che, non riesco ancora adesso a crederci, non sono più tra noi:
un saluto quindi al Sindaco Alfredo Parini, che ci ha lasciato qualche settimana fa, dopo una malattia che ha sempre vissuto con la dignità e la forza non comune di chi ha sempre messo l’onestà e il rispetto per le istituzioni sopra ogni cosa;
e un saluto al VicePresidente della Provincia Giacomo Venturi, vittima di un terribile incidente, che proprio ieri si è spento dopo una vita troppo breve spesa sempre in prima fila al servizio delle nostre comunità.
Oggi in questa piazza vestita con il nostro tanto amato tricolore, canteremo orgogliosi il nostro inno nazionale, per rendere omaggio alla Benemerita e ai tanti cittadini che con il loro lavoro quotidiano onorano le nostre istituzioni.
Saremo sempre al loro fianco per affrontare le difficili sfide che ci aspettano, per fare ognuno il proprio dovere, proprio come hanno fatto Otello, Salvo, Alfredo e Giacomo e fare il possibile tutti insieme per lasciare le cose in uno stato migliore di quello in cui le abbiamo trovate: per il futuro delle nuove generazioni e per il rispetto dei sacrifici di quelle più antiche. Grazie “.